Seregno – Pace fatta tra Gianfranco Ciafrone, vicesindaco di Seregno, e Leo Servidio, consigliere comunale degli Apoti, che oggi si sono recati alla stazione dei Carabinieri di piazza Prealpi per ritirare le querele che, nell’ultimo anno, si erano indirizzati reciprocamente, a seguito di dissidi emersi in consiglio comunale.
Il primo ad adire le vie legali era stato il titolare delle deleghe assessorili ai lavori pubblici ed alla protezione civile, che aveva citato per diffamazione e divulgazione di dati sensibili Servidio, dopo che a più riprese lo stesso gli aveva contestato di non aver pagato a lungo la Tarsu e di aver versato il corrispettivo a copertura del quinquennio più recente solo quando il caso era diventato di dominio pubblico.
Servidio aveva quindi controquerelato nell’immediato Ciafrone, sempre per diffamazione, ed aveva successivamente proceduto anche per calunnia e violazione della privacy, accusandolo di aver diffuso un’immagine tratta dalle telecamere per la videosorveglianza che lo ritraeva in sella al suo ciclomotore, al termine di una seduta del parlamentino locale durante la quale una mano rimasta ignota, secondo il suo racconto, gli aveva forato uno pneumatico del mezzo parcheggiato nel cortile del palazzo municipale.
«Credo che quello odierno sia stato un atto di buon senso da parte di entrambi -ha commentato il vicesindaco-. Le diatribe non dovrebbero mai sfociare nel personale e nella sfera giudiziaria. Stimo Servidio e lo invito a continuare a presentare le sue interpellanze, pungenti e di stimolo per l’attività dell’amministrazione». Soddisfatto pure il consigliere di origini calabresi: «Sono felice per la conclusione di questa vicenda. Siedo da anni in consiglio comunale e mi vanto di aver sempre svolto il compito che mi è stato affidato dagli elettori con onestà ed impegno, rispettando i miei avversari politici».
L’interessato non ha infine escluso un suo ritorno nell’ovile del Popolo della libertà, che aveva lasciato all’indomani delle amministrative della primavera di tre anni fa, dopo che si era visto negare un posto nelle commissioni consiliari: «Oggi come oggi, non mi sento di ricominciare a frequentare gli ambienti del partito, che pure considero la mia casa: più avanti vedremo se matureranno le condizioni. La pace con Ciafrone può essere un primo passo, ma l’offesa che ho subito con il tentativo di escludermi dalle commissioni resta. Se voterò il piano di governo del territorio? Ieri ho incontrato l’assessore all’Urbanistica Edoardo Mazza, che me l’ha illustrato: il suo contenuto mi è sembrato positivo e pertanto potrei approvarlo».
Paolo Colzani