Seregno – Tra il gruppo seregnese del Popolo della libertà ed Attilio Gavazzi, estromesso dalla giunta assessorile guidata dal sindaco Giacinto Mariani su richiesta proprio dei berlusconiani, di cui è un rappresentante nel Consiglio provinciale, è ormai guerra aperta.
In una conferenza stampa svoltasi ieri in municipio, presenti assessori, consiglieri e militanti, la neo cocoordinatrice pidiellina Chiara Novara ha lamentato «un profondo disagio di fronte alle insistenti insinuazioni ascoltate di recente». Il ragionamento è poi proseguito: «Ci siamo trovati costretti a prendere le distanze e successivamente a chiedere la destituzione di colui che da tempo stava minando gli equilibri interni, spingendosi sino a tramare la costituzione di un nuovo gruppo consiliare, con il quale proseguire nell’esercizio della propria politica prettamente personalistica». L’attenzione è quindi stata dirottata sul merito delle contestazioni: «L’insoddisfazione nei confronti di Gavazzi era già stata rappresentata in sede di formazione della giunta, quando il partito, mettendo in discussione le modalità di gestione del settore urbanistico, ha indicato un’altra persona cui affidare la delega alla partita».
Ma c’è dell’altro: «Il Pdl prende le distanze dalle esternazioni pubbliche sulle prossime nomine di Aeb e Gelsia: nel fare il mago, Gavazzi vanta una decennale esperienza professionale, avendo sempre estratto dal cilindro doppie cariche nei consigli di amministrazione per la figlia Francesca».
Immediata la replica dell’ex vicesindaco, che nella giornata di oggi ha provato il contropiede: «Riconosco di essere ormai in minoranza nella mia città in seno al Popolo della libertà, ma credo che i seregnesi non vogliano più essere rappresentanti da simili personaggi, che hanno calpestato la volontà popolare. Ritengo che nessuno possa dimenticare che sono stato il più votato nel centrodestra in tutte le tornate elettorali degli ultimi vent’anni. Il malessere verso la situazione attuale non è tuttavia solo mio e ciò che è avvenuto a Cesano Maderno lo dimostra. Non a caso, ieri ho firmato con tutti gli altri consiglieri provinciali del Pdl una richiesta per ottenere l’azzeramento dei vertici brianzoli del partito. Finché ciò non avverrà, non potrò più riconoscermi parte integrante del progetto».
P.Col.