Seregno – Attilio Gavazzi non ci sta. I rilievi rivolti nei suoi confronti durante la conferenza stampa di giovedì del gruppo di Seregno del Popolo della libertà hanno mandato su tutte le furie l’ex vicesindaco, estromesso poco meno di un mese fa dalla giunta guidata da Giacinto Mariani. In modo particolare Gavazzi ha mal digerito la sottolineatura della sua «decennale esperienza professionale» come mago, che gli avrebbe consentito di garantire doppi incarichi alla figlia Francesca nei consigli di amministrazione delle partecipate di cui il Comune di Seregno detiene una quota, in primis Aeb e Gelsia.
«Mia figlia – replica – è stata selezionata per la prima volta nel 2000, quando ancora avevamo a che fare con l’Amsp, dall’allora sindaco di Seregno Gigi Perego, di cui sono sempre stato uno strenuo oppositore, per le sue qualità professionali e la sua competenza. Dopodiché, è sempre stata riproposta per la capacità che ha dimostrato nella gestione dell’attività».
L’affondo nei confronti dei suoi accusatori arriva quindi inevitabile: «Se queste persone vogliono attaccare me, facciano pure. Chiedo però che abbiano il buon gusto di lasciare fuori dalla contesa politica la mia famiglia. Oltretutto, nella conferenza stampa in cui sono stato processato in contumacia si è taciuto che dal mio cilindro di prestigiatore sono uscite anche le nomine in Gelsia di Chiara Novara, oggi cocoordinatrice del Pdl seregnese, Chiara Mazza, sorella dell’assessore all’Urbanistica ed all’edilizia privata Edoardo Mazza, Lucia Calò, sorella di Ugo Calò, nella scorsa legislatura capogruppo consiliare sempre del Pdl, mentre l’altro cocoordinatore seregnese Valerio Ciafrone è stato beneficiato di un posto nel consiglio di amministrazione di Gelsia e di uno in quello del Ctnm. Le scelte hanno sempre tenuto in considerazione le capacità ed i titoli di studio degli interessati e non sono mai state basate su criteri nepotistici».
P.Col.