Monza – Il mondo della scuola è in subbuglio. Già, perché le prospettive per l’anno che sta per arrivare non sono certo entusiasmanti. In particolare preoccupa l’indicazione che prevede un dirigente scolastico ogni mille studenti. Un modo per contenere i costi, naturalmente, ma che potrebbe avere delle ricadute piuttosto pesanti. A lamentarsi, in particolare, è la Cisl Scuola Monza Brianza che contesta il ruolo di ”mediatore” che avrebbe dovuto avere la Provincia.
La norma, per cominciare. Con l’approvazione della delibera che rende operativo il Piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche per l’anno 2013-2014, infatti, la Giunta della Regione Lombardia ha concluso l’iter che riconfigura l’offerta scolastica lombarda secondo il principio dei cosiddetti «costi standard», che prevedono un dirigente scolastico ogni 1.000 studenti. L’assessore Aprea ha dichiarato a questo proposito: «Sono state pienamente rispettate le scelte realizzate dalle Province a livello territoriale».
Una circostanza che CislScuola Monza Brianza nega, lamentando «l’attuazione di un processo che ha visto la Giunta provinciale incurante delle ragioni delle Istituzioni scolastiche». E la nota diffusa nei giorni scorsi – firmata dal segretario generale Mirco Scaccabarozzi – è piuttosto pesante: «Altro che processo attuato «attraverso il dialogo e il supporto alle diverse realtà territoriali» – si legge – Altro che ascolto della Scuola reale». Non mancano anche i riferimenti alle situazioni più preoccupanti.
«A Monza l’attuale IV Circolo unito alla Media Pascoli rischia di diventare una realtà esplosiva sotto il profilo sociale – dice la Cisl a questo proposito – A Cesano Maderno l’aggregazione in due Comprensivi porta a una istituzione scolastica sovradimensionata di oltre 1.600 alunni e a un’altra di oltre 1.250. Analoga situazione a Seregno, con i tre nuovi Comprensivi, Cadorna-Stoppani- Don Milani, Moro-Manzoni-Andersen, Nobili-Rodari- Mercalli, rispettivamente con 1.350, 819 e 1.044 alunni, con uno privo di scuola dell’infanzia e uno invece con due plessi del medesimo ordine. Insomma, davvero di che preoccuparsi. Senza contare l’aspetto territoriale. «Che qualcuno spieghi a genitori, docenti, dirigenti scolastici e istituzioni locali il perché delle nove deroghe concesse a livello regionale, di cui quattro in provincia di Milano».
La morale, secondo il sindacato, è piuttosto evidente: «CislScuola Monza Brianza rimane in attesa delle ragioni della politica. Per certo esse hanno negato quelle di una parte della scuola briantea. CislScuola si schiera senza esitazioni di fianco a questa parte».