Monza – “Non commento stralci di interrogatori di persone indagate”. Sulla vicenda relativa allo scandalo tangenti nella sanità lombarda, giura di non “avere nulla a che fare nella maniera più assoluta”. Si difende così Francesco Beretta, attuale direttore generale dell’ospedale San Gerardo, tirato in ballo negli interrogatori resi alla procura di Milano, pubblicati martedì sulle pagine del Corriere della Sera. Beretta viene citato in qualità di ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità del Pirellone.
A fare il nome è Costantino Passerino, dela Fondazione Maugeri, un colosso della sanità lombarda con articolazioni in tutto il Paese, compreso l’Istituto scientifico di via Bernasconi a Lissone, centro brianzolo specializzato nelle terapie riabilitative. Passerino, nell’interrogatorio del 7 maggio racconta cosa gli avrebbe detto, e come glielo avrebbe detto Beretta.
La fondazione, negli anni 90, aveva un problema di rimborso di 14 miliardi che la regione gli negava. Beretta avrebbe esordito facendo presente che la Fondazione poteva naturalmente provare la strada del normale ricorso amministrativo, poi però il discroso avrebbe preso una piega diversa: «Beretta mi disse testualmente: “Voi andate alle Bahamas… dovete restare più sui problemi concreti”. E mi invitò a incontrare il suo collaboratore Cova». Quest’ultimo gi avrebbe fatto capire che era necessario aprire una via di finanziamenti a “Daccò e Simone”.
Quindi secondo le nuove rivelazioni pubblicate sulla stampa, era stato Beretta il primo ad indirizzare la Fondazione verso i faccendieri poi travolti dagli scandali.
Federico Berni