Monza – Si continua a controllare la traiettoria del satellite della Nasa che precipiterà questa sera sulla Terra. Questi gli ultimi aggiornamenti.
Aggiornamento ore 18.10 – Diminuiscono allo 0,9% le probabilità che alcuni frammenti del satellite Nasa Uars cadano sull’Italia e, a causa di un rallentamento della caduta del satellite, viene nuovamente esclusa una delle due traiettorie possibili, quella compresa nella fascia oraria tra le 21.25 e le 22.03 di oggi. Pertanto, rimane solo una fascia di interesse per l`Italia, quella tra le 3.34 e le 4.12 di domani, sabato 24 settembre. Vista la nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall`evento comprende ora le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d`Aosta, il Piemonte, la Liguria e l`Emilia Romagna. E’ quanto emerso nel corso dell`ultimo aggiornamento del comitato operativo, durante il quale il comitato tecnico scientifico, sulla base dell`ultimo bollettino emesso dall`istituto Isti del Cnr per nome e conto dell`Agenzia spaziale italiana ha comunicato le ultime novità.
Aggiornamento ore 17 – La Nasa ha rivisto i tempi di rientro nell’atmosfera del satellite Uars, possibile ora nella tarda serata ora italiana o alle prime ore dell’alba.
Aggiornamento ore 16 – Poche novità rispetto all’aggiornamento delle 13. La probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano rimane per ora all’1,5%, così come rimangono due le traiettorie che potrebbero interessare l’Italia. Gli esperti dei 25 Paesi del MIC-Monitoring information centre, collegati in teleconferenza con il dipartimento della protezione civile, hanno condiviso le informazioni sull’evoluzione degli scenari relativi al rientro sulla Terra del satellite Uars della Nasa e hanno informato gli altri Paesi sulle attività intraprese per informare i cittadini sulle norme di auto protezione da adottare.
Aggiornamento delle 13 – Aumenta il rischio che alcuni frammenti del satellite possano cadere sul Nord Italia. Questo è il dato più importante emerso nel corso dell’ultimo aggiornamento del comitato operativo, sulla base delle indicazioni e delle valutazioni fornite dal comitato tecnico scientifico in seguito all’ultimo bollettino emesso dall’Istituto Isti del Cnr sono. Oltre all’aumento all’1,5% della probabilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere in territorio italiano, stamattina c’è stata anche la reinclusione della seconda traiettoria nei possibili scenari. Pertanto, tornano ad essere due le finestre temporali d’interesse per l’Italia: la prima tra le 21:25 e le 22:03 di oggi 23 settembre, e la seconda tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre. Più in generale, la previsione di rientro del satellite è centrata intorno alle 23:30 di oggi (ora italiana), con una finestra d’incertezza che si apre alle 19:30 del 23 settembre e si chiude alle 5 del 24 settembre.
In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dall’evento comprende le province autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna.
Aggiornamento ore 12.30 – Non cambiano le previsioni del comitato tecnico scientifico, costituito nell’ambito del comitato operativo, per quel che riguarda la possibilità che frammenti del satellite Nasa possano cadere sull’Italia. Una sola la traiettoria di interesse per l’Italia in un’unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di oggi. L’area potenzialmente a rischio comprende le province autonome di Trento e Bolzano, tutte le province di Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia; Piacenza e Parma per l’Emilia Romagna, Verona, Vicenza, Belluno, Treviso per il Veneto e Pordenone e Udine per il Friuli Venezia Giulia. Dalle 11 è in atto un collegamento in video conferenza tra il dipartimento della protezione civile e le strutture nazionali di protezione civile degli altri paesi europei interessati. Obiettivo dell’incontro, lo scambio di informazioni sulle attività intraprese e un confronto sulle indicazioni relative alle norme di auto protezione da adottare.
Aggiornamento ore 10.30 – L’Enav-Società nazionale per l’assistenza al volo ha emesso un avviso agli aereo naviganti-notam (notice to air men), per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del nord Italia nella fascia oraria 21:25 e le 22:03. Al momento non è prevista nessuna limitazione al traffico aereo così come di quello ferroviario, stradale, autostradale e marittimo. E’ stato firmato ieri il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dispone il coinvolgimento delle strutture operative del Sevizio nazionale della protezione civile in conseguenza del rientro sulla terra del veicolo spaziale Nasa Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) . Al capo dipartimento della Protezione Civile è affidato il coordinamento delle attività.
Aggiornamento ore 8 – Notte di osservazione per il comitato operativo riunito in seduta permanente a Roma. Secondo la Protezione civile, le probabilità che frammenti del satellite, destinato domani a disintegrarsi nell`atmosfera, finiscano per cadere sul territorio italiano sono dello 0,6 per cento. Sulla base degli ultimi dati disponibili, sia sullo stato orbitale che sull`attività solare prevista, la previsione di rientro è centrata intorno alle 19:20 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle 14 del 23 settembre e si chiude alle 3 del 24 settembre.
All`interno di questo arco temporale, non è ancora possibile escludere la remota possibilità, corrispondente ad una probabilità stimabile intorno allo 0,6%, che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio, spiega la Protezione civile. La principale novità è che solo una traiettoria potrà interessare l`Italia in un`unica finestra temporale compresa tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre.
L`area potenzialmente a rischio, di conseguenza, è ridotta e interessa interamente le regioni Piemonte, Valle D`Aosta, Liguria, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano, e parzialmente l`Emilia Romagna (Piacenza e Parma), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine). Tutte le Regioni interessate e le Province autonome hanno comunicato di aver attivato le proprie strutture operative che monitoreranno l`evolversi della situazione e adotteranno le misure necessarie in constante contatto con il Comitato centrale.
Restano valide le indicazioni già fornite sulle norme di auto protezione da adottare: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all`interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell`eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Le Regioni stanno inoltre predisponendo le procedure per il recupero degli eventuali frammenti di materiale con l`impiego di personale specializzato se dovesse verificarsi lo scenario configurato. In tal caso chi rilevasse la presenza di frammenti, dovrà segnalarla alle autorità locali, evitando di entrarne in diretto contatto.