Monza – Volete far felice un bambino? Cucinate il risotto alla monzese: giallo e con la luganega. È quanto emerge da una recente indagine presentata alla clinica pediatrica dell’Università di Parma da Italo Farnetani, pediatra e docente in comunicazione all’università Milano Bicocca. Autore di 300 pubblicazioni scientifiche e 18 libri (l’ultimo è dedicato ai nonni autorevoli), Farnetani ha voluto indagare i gusti dei bambini italiani coinvolgendo 231 pediatri di tutta la penisola.
«Per avere un campione attendibile ho scelto pediatri di base, pediatri ospedalieri e universitari- spiegaognuno ha chiesto le abitudini alimentari dei propri pazienti tra 0 e 14 anni, in particolare i cibi più graditi». Tra i piatti preferiti in Lombardia, anche fuori dall’area brianzola, compare il risotto alla monzese. «Ha tutte le qualità per piacerespiega Farnetani- i bambini prediligono pasta corta e riso perché mangiano con meno fatica, amano i colori e il giallo è un colore che mette allegria, la salsiccia se viene amalgamata al risotto piace molto per il sapore. Si tratta di un piatto completo che piace e fa bene e può essere facilmente esportato anche in altre regioni».
Naturalmente la ricerca ha mostrato differenze regionali e qualche sorpresa. «Per esempio i bambini calabresi non amano più il gusto del peperoncino-prosegue il pediatra- una volta si usava per esaltare la sapidità dei cibi, ma oggi che si mangia in modo più raffinato il sapore piccante non è più gradito ». Tra le verdure i fagiolini non piacciono perché hanno i fili, il pesto alla genovese non deve avere l’aglio, la pizza mette d’accordo tutti i bambini da nord a sud, ma deve essere «Margherita».
La difficoltà maggiore che si incontra a tavola con i bambini? «Resta il problema di far piacere le verdure, in genere amano tutti le patate in purea e i pomodori rossi, ma si possono far mangiare anche polpette di verdura con melanzane e parmigiano, zucchine e carote che attirano per il loro colore, i piselli negli arancini di riso. Non dimentichiamo che i bambini osservano gli adulti e una buona educazione alimentare parte proprio dai genitori che devono abituarli a mangiare di tutto». Così, dopo aver inventato la regola delle 4C per combattere l’obesità (camminare, cane, ciclismo, comportamento alimentare) oggi Farnetani lancia la dieta delle 10P.
Italo Farnetani che è anche l’autore di diversi libri tra cui «L’alimentazione del bambino dalla nascita all’adolescenza », l’ha soprannominata così. Sarà un caso,ma tutti i cibi preferiti dai bambini iniziano con la lettera «P». «È una dieta -spiega il pediatra- che riunisce i risultati di quest’ultima indagine e di altre. È una dieta che racchiude tutti i segreti per una corretta alimentazione, un modo di mangiare che piace e fa bene ai bambini». Dieci P? In testa la pasta corta (ma anche il riso) condita con pomodoro, pesto o olio d’oliva,al secondo posto le patatine fritte che sicuramente piacciono ai bambini (e agli adulti),ma sono normalmente bandite.
Al terzo posto tutte le pietanze fritte in generale, «con la precisazione di utilizzare per la frittura olio d’oliva che non rilascia sostanze tossiche». Quindi le polpette di carne, il pesce senza lische né salse colorate («perché il bambino vuole sapere cosa sta mangiando »), il parmigiano, il puré, i pomodori rossi (ci sono studi che dimostrano che a parità di sapore un bambino sceglie il colore rosso), i piselli (insieme a lenticchie e fagioli).
Rosella Redaelli