Renzi strappa applausi a Monza«Adesso è il nostro tempo»

Solo posti in piedi al teatro Villoresi per il sindaco di Firenze che corre per le primarie del Pd. Quasi un'ora di intervento, otto interruzioni per gli applausi dei seicento presenti e per mostrare spezzoni di filmati con Crozza, Troisi, Albanese, Smith e Obama
Renzi strappa applausi a Monza«Adesso è il nostro tempo»

Monza– «Mi raccomando, altrimenti vengo a cercarla a Firenze». Matteo Renzi è appena sceso dal camper parcheggiato sotto l’Arengario quando inizia a percorrere via Carlo Alberto accompagnato anche dalla consigliera comunale Xenia Marinoni in vistosa minigonna bianca. La coppia di monzesi intenti a passeggiare e a guardare le vetrine lo nota e gli lancia l’ammonimento. E Renzi, pronto: «Purché non sia una minaccia». Poi, passo dopo passo, il cinque con una ragazzina per nulla convinta al contrario dei genitori col sorriso da orecchio a orecchio. Pure la stretta di mano con chi da Firenze si è ormai trasferita a Monza da 25 anni. Tante di queste immagini. Con Renzi lesto a farsi di lato e fermarsi per agevolare il passaggio di due donne che stavano portando i figlioletti nei rispettivi passeggini. Manco si sono accorte del sindaco rottamatore che oggi, sabato 22 settembre, ha richiamato almeno 600 persone all’ora di pranzo al teatro Villoresi. Dentro non un solo posto a sedere, fuori almeno duecento persone ad attenderlo – tra questi Giorgio Gori – con il sindaco Roberto Scanagatti che quasi deve farsi largo per stringergli la mano e scambiare qualche battuta tra un complimento e un augurio a favore di fotografi e telecamere. Tutti applaudiranno il Giamburrasca del Pd a scena aperta, molti gli chiederanno un autografo e vorranno posare con lui per una foto. Quasi un’ora di intervento – dalle 12,57 alle 13,51 – otto interruzioni per applausi, anche quando tocca argomenti particolarmente spinosi a sinistra come quelli relativi al merito e alle necessità degli imprenditori. E poi i filmati: dal Crozza-Renzi con l’orsacchiotto a Massimo Troisi, da Will Smith ad Antonio Albanese in versione Cetto Laqualunque per finire con Obama che ricorda una bimba vittima dell’attentato di Tucson del 2011. C’è spazio per sognare e per commuoversi, in questo Renzi, che usa un gergo che solletica emozioni e conclude. «Adesso è il nostro tempo. E non vogliamo rinunciarvi». La sfida a Bersani e a tutto il Pd è lanciata. E la forza d’urto di Renzi sembra fare sempre più breccia. Anche all’esterno del Pd visto che ad ascoltarlo c’erano, tra gli altri, Renzo Monti, Domenico Gesuita e Andrea Arbizzoni, con Martina Sassoli che ha fatto una capatina. Tutti politici, per chi non lo sapesse, che appartengono allo schieramento opposto.
Nicola Panzeri