Monza – Le «aree vaste» ai leghisti non piacciono. Almeno ai presidenti o loro delegati di tredici Province amministrate dal Carroccio giunti questo pomeriggio nelle sedi monzesi dei ministeri, convocati dal ministro Roberto Calderoli proprio per spiegare loro che ne sarà dell’ente intermedio.
Alla «Cavallerizza», ricevuti anche dai ministri Giulio Tremonti e Umberto Bossi, nel frattempo sopraggiunti, gli amministratori provinciali di Treviso, Venezia, Vicenza, Lodi, Sondrio, Cuneo, Bergamo, Brescia, Belluno, Varese, Como e Biella. Che all’unisono hanno manifestato tutto il loro malessere dopo la presentazione del Ddl costituzionale per cancellare le attuali province e sostituirle con non meglio precisate «aree vaste».
Tra i delusi anche l’assessore regionale Massimiliano Romeo: «La provincia di Monza e Brianza l’abbiamo ottenuta dopo vent’anni di battaglie, qualche padano in parlamento su questo Ddl avrà qualcosa da dire… anche data la risibilità dei risparmi che si otterrebbero, relativi in pratica solo al taglio dei costi della politica, che ammontano al 3 per cento circa sul totale delle spese di funzionamento. Anche sotto questo profilo, credo sarebbe preferibile abolire le prefetture, istituto simbolo del centralismo e con funzioni di gran lunga inferiori a quelle delle Province. – ma aggiunge – Saranno le regioni a fare le nuove Province regionali e si può stare certi che la Lombardia conserverà la Provincia regonale Brianza».
Presenti all’incontro, ancora in corso, anche il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, l’onorevole Andrea Gibelli a la responsabile enti locali della Lega Nord, Maria Piera Pastore.