Protesta shock in centro LissoneUna torta di cemento anti pgt

Pgt di Lissone approvato in quattro serate e una mattinata, tra provocazioni e polemiche. La più folkloristica? Una torta indigesta. Sabato mattina le opposizioni, prima di entrare in aula, hanno manifestato la loro protesta nei confronti del pgt mostrando ai cittadini una torta di cemento.
Protesta shock in centro LissoneUna torta di cemento anti pgt

Lissone – Pgt di Lissone approvato in quattro serate e una mattinata, tra provocazioni e polemiche. La più folkloristica? Una torta indigesta. Sabato mattina (consiglio convocato per la seduta che doveva registrare il voto) le opposizioni, prima di entrare in aula, hanno manifestato la loro protesta nei confronti del pgt (poi approvato a maggioranza) mostrando ai cittadini una torta di cemento.

E’ stata allestita proprio sotto l’obelisco cittadino, vicino al municipio. Di lì a poco, gli agenti della polizia locale di Lissone hanno però elevato una contravvenzione di 159 euro per “occupazione abusiva di suolo pubblico”. Subito pagata. “Lo abbiamo fatto volentieri, nella politica lissonese, infatti, non è da tutti spartirsi la torta del cemento pagando di tasca propria” hanno commentato dalle opposizioni.

La protesta contro il pgt non è passata solo dalla torta di cemento, evidentemente. Sabato il piano di governo del territorio è infatti stato approvato solo a maggioranza poiché le minoranze compatte non hanno partecipato al voto. “Sono 5 anni che l’amministrazione comunale tira in lungo senza mai approvare il pgt, portandolo in discussione solo negli ultimi 10 giorni prima delle elezioni” hanno precisato congiuntamente “tra tutti i capigruppo era stato concordato un programma ben preciso dei lavori, che mediava tra le diverse esigenze e programmava ben 7 serate e un’intera giornata di lavori in aula, ma sabato ci è stato proposto di proseguire i lavori fino a tarda notte, facendo carta straccia di tutti gli accordi precedenti”.

Questa scelta è stata giudicata una “prepotenza intollerabile” dalle opposizioni, che, “pur dispiaciute che così venisse a mancare l’unico vero apporto di controllo sulle scelte relative alle osservazioni presentate dai cittadini”, hanno deciso di non partecipare più a una discussione in cui venivano calpestati in modo tanto disonesto i loro diritti e il loro stesso faticoso lavoro”.
Elisabetta Pioltelli