Pioggia di applausi a BrugherioGiovanardi show a Parola Cantata

Un inchino, tanti applausi e l'appuntamento all'anno prossimo. Il Sabato di Saturno di Parola Cantata 2011 a Brugherio si è chiuso con il trionfo di Mauro Ermanno Giovanardi, brugherese doc e direttore artistico dell'happening delle musiche d'autore.
Pioggia di applausi a BrugherioGiovanardi show a Parola Cantata

Brugherio – Un inchino, tanti applausi e l’appuntamento all’anno prossimo. Il Sabato di Saturno di Parola Cantata 2011 a Brugherio si è chiuso con il trionfo del padrone di casa, Mauro Ermanno Giovanardi, brugherese doc e direttore artistico dell’happening che da due anni riunisce in Brianza i nomi più importanti della musica d’autore italiana. La sua esibizione, una prova generale del tour al via il 24 giugno con i successi dell’ultimo disco, è stata la ciliegina sulla torta di due giornate che hanno dribblato la pioggia e raccolto nell’umida Villa Fiorita un buon pubblico preparato e competente. Di tutte le età. Da “Io confesso”, il successo di Sanremo, ripetuta due volte a “Un garofano nero”, fino al grande classico “Can’t help falling in love” di Elvis Presley. Che più anni ’60 di così non si può.

Prima di lui, Manuel Agnelli e il violinista Rodrigo D’Erasmo per un assaggio di Afterhours acustici. Proprio prima della loro esibizione dal cielo è caduto un breve scroscio di pioggia, ma è stato sufficiente aprire gli ombrelli qualche minuto per continuare a godere dello spettacolo e a intonare “Pop”, tanto per cominciare. E, ascoltando il violino, per inquadrare il set.

Durante la serata applausi per Dario Brunori, leader di Brunori Sas: l’ultima rivelazione del cantautorato italiano, è stato molto apprezzato oltre che per la musica anche per l’uso intelligente dell’ironia, mentre i milanesi Amor Fou, dopo i brani dell’album “i Moralisti”, hanno proposto la Prospettiva Nevski di Franco Battiato. E Luca Madonia, pure lui da anni sulla scena e rilanciato dalla fortunata esperienza sanremese insieme proprio a Battiato (ospite d’onore a mezzogiorno del primo pranzo con l’autore).

Alla fine, nel backstage, si respirava l’aria dell’ultimo giorno di scuola. Con appuntamento al prossimo anno. Perché quanto è importante un palco così? «Un palco del genere è importante più che per sperimentare per tirare fuori la vera anima delle canzoni che scriviamo – ha raccontato Manuel Agnelli a proposito degli Afterhours – che molto spesso viene soffocata da tutta la struttura sonora che è parte della nostra attitudine e della nostra personalità. Ed è imprescindibile da quello che facciamo. Però ogni tanto è bello denudare le canzoni e vedere che funzionano lo stesso e funzionano bene. E poi è una novità, per noi almeno, che allontana dalla routine».
Chiara Pederzoli