Monza – «Una rete di soggetti i quali, in forza di legami di vario tipo (professionali, affettivi, politici) si cercano e si battono in fronte comune per ostacolare il regolare e ordinato svolgimento dell’indagine». Così, nell’integrazione alla richiesta di arresto presentata al gip, i pm Walter Mapelli e Franca Macchia presentano il gruppo di persone che gravitano intorno all’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, indagato per tangenti sull’area Falck di Sesto. La Procura, per sostenere la neccessità della custodia in carcere per Pasqualino Di Leva, Marco Magni, lo stesso Penati e Giordano Vimercati (custodia poi concessa solo per i primi due) ricorda una serie di circostanze che confermano la presenza di «sistematiche relazioni tra indagati per la predisposizione, in incontri riservati, di ricostruzioni concertate e artificiali dei fatti oggetto dell’inchiesta». E tra queste non c’è solo l’ormai noto incontro tra Penati e Pasini (uno dei suoi principali accusatori) sotto il Pirellone ma anche, ad esempio, la telefonata di Antonino Princiotta, ex dirigente della Provincia di Milano, che il giorno prima delle perquisizioni che, il 20 luglio, rendono pubblica l’indagine, telefona a Vimercati, braccio destro di Penati, per comunicargli di aver ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Monza. Ma ci sono pure altri episodi: la chiamata di Vimercati a un interlocutore a conoscenza dei viaggi in Svizzera (da dove sarebbero passati una parte dei soldi delle presunte mazzette) al quale spiega subito di non fare nomi per telefono. Lo stesso discorso vale per l’architetto Magni che non vuole parlare della vicenda al telefono con Nicoletta Sostaro, funzionario del comune di Sesto (zittita per rimandare ad altra sede ogni considerazione sull’inchiesta)e si premura di informare dell’inchiesta i suo referente finanziario svizzero della Getraco, la società che sarebbe stata usata per far passare il danaro.
Paolo Rossetti
Penati, ”una rete di soggetti per ostacolare la procura”
«Una rete di soggetti i quali, in forza di legami di vario tipo, si cercano e si battono in fronte comune per ostacolare il regolare e ordinato svolgimento dell'indagine». Così i pm presentano il gruppo di persone che gravitano intorno a Penati.