Seveso – Per mandarne fuori tre, se ne vanno in sette. Seduta deserta e punto all’ordine del giorno rimandato dopo più di due ore di discussione. I consiglieri e gli assessori della Lega Nord vanificano il tentativo di far partire l’iter procedimentale sulla decadenza dei tre consiglieri comunali Marco Mastrandrea, Federico Houeis e Paolo Sala, i quali, per tre sedute consiliari consecutive, sono risultati assenti senza giustificazione.
Si è consumato, giovedì 29 settembre, quello che qualcuno definisce l’ennesimo teatrino della politica sevesina dove i malumori interni alla maggioranza, e in particolare al Pdl, continuano a minare la credibilità dell’amministrazione Donati. L’indicazione di inserire all’ordine del giorno l’iter di verifica sul decadimento delle cariche consiliari dei tre è stata data dal sindaco Massimo Donati. Non è ancora chiaro se l’azione aveva come obiettivo quello di dare un segnale forte ai “dissidenti” o se, realmente, c’è la volontà di allontanarli dalla massima assise cittadina.
Ad ogni modo la seduta, all’una e trenta di venerdì 30, è saltata a causa dell’abbandono dall’aula dei leghisti che hanno fatto mancare il numero legale subito dopo la dichiarazione di astensione dal voto del presidente del Consiglio comunale Massimo Vaccarino. Indispettite le opposizioni: «È l’ennesima pagina triste dove le beghe di partito approdano in Consiglio comunale, mentre si tratta di questioni che dovrebbero essere risolte internamente – ha tuonato il capogruppo del centrosinistra Paolo Butti -: È evidente come ci sia una mancanza di chiarezza all’interno del Pdl e come l’alleanza con la Lega sia basata sul nulla».
Il capogruppo di Sevesoviva, attraverso un comunicato fa sapere che si tratta una questione morale: « Chi non rispetta i propri elettori e il regolamento del Consiglio dovrebbe dimettersi per decenza. Stigmatizziamo il comportamento di Mastrandrea, che usa la minaccia pecuniaria personale per poter continuare a destabilizzare un governo che non condivide». Ma a far esplodere la bomba finale che ha mandato l’ordine del giorno in fumo è stato il presidente del Consiglio Massimo Vaccarino con una dichiarazione piuttosto eloquente: «Sono convinto anch’io che si tratti di una questione tutta interna al Pdl e mi domando cosa possano pensare i cittadini. Non credo che vogliano sentir dibattere di queste cose in Consiglio comunale. Se questa è la politica che si fa avanti allora la politica deve essere ribaltata come un calzino».
La dichiarazione di astensione di Vaccarino ha irritato sia la Lega Nord che è uscita dall’aula sia la parte del Pdl ancora vicina a Massimo Donati. Tutto da rifare.
Ivan Bavuso