Nuova sede per la Cassina?A Meda si pensa al trasloco

Meda – Cambio di sede per l’azienda simbolo di Meda? Sono queste le indiscrezioni che riguardano la Cassina, azienda leader nel settore del mobile. Le indiscrezioni sono, oltretutto, supportate da alcune progettualità portate avanti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Taveggia che, proprio nei pressi dell’azienda di via Busnelli, sembra avere tutta l’intenzione di dar vita ad uno snodo ferroviario che raggruppi le stazioni delle Ferrovie Nord e delle Ferrovie dello Stato. Le due tratte, oggi, non sono interfacciabili in un’unica stazione e sono causa di interminabili code ai numerosi passaggi a livello delle due città. Il fatto che Cassina- e con lei le aziende del suo gruppo che fanno capo a Poltrona Frau – abbia intenzione di spostarsi da via Busnelli è confermato dallo stesso assessore all’Urbanistica Fausto Valtorta che in questi ultimi mesi si sta occupando dell’iter per arrivare alla redazione del Piano di governo del territorio: uno strumento che deciderà la mappatura delle destinazioni dei terreni medesi tra residenziali, standard, agricoli e produttivi.

Le ipotesi
– «Ci stiamo lavorando – spiega l’assessore alla partita Fausto Valtorta -. Sappiamo che l’azienda sta cercando un’area in cui raggruppare tutta la fase produttiva del suo ciclo e credo si tratti di una necessità pari a 80mila metri quadrati. Noi ci stiamo impegnando, sempre all’interno della redazione del pgt a trovare soluzioni». Senza sforzarsi più di tanto, è facile comprendere che le aree libere all’interno della città di Meda pronte per accogliere una “nuova” Cassina siano molto limitate: una soluzione potrebbe essere la zona delle Cave. Ma mancano certezze.

Il Comune – «Ovviamente, noi come Comune abbiamo tutto l’interesse a mantenere la Cassina all’interno della nostra città: sia perché rimane un simbolo e un pezzo di storia, sia perché sotto il profilo occupazionale è una fonte importantissima». Insomma, se non si trovasse una zona “ad hoc” è ovvio che bisognerebbe fare delle varianti per trasformare aree standard in aree produttive: sicuramente un sacrificio per il comune. «Qualora dovessimo procedere in questo senso – aggiunge ancora Valtorta – è chiaro che vorremmo quanto meno ricevere rassicurazioni sul piano occupazionale. In ogni caso, la situazione è ancora in fase di dialogo». Dall’ufficio stampa dell’azienda Cassina fanno sapere che, per ora, la dirigenza non ha nulla da dichiarare in merito all’eventuale progetto di spostamento del sito produttivo, riservandosi di comunicare ufficialmente le novità in un futuro.
Elena Sandrè