Un giornale sempre più personalizzato. Ecco cosa diventerà Facebook con i cambiamenti annunciati da mister Mark Zuckerberg nel quartier generale di Menlo Park per presentare il nuovo News Feed, la sezione notizie del social network.
È la pagina che tutti gli utenti di Facebook, milioni nel mondo, si trovano davanti accedendo al social: l’home page dove scorrono le informazioni sullo status degli amici e di tutte le pagine seguite. E subirà dei cambiamenti nel design: filtri per visualizzare canali tematici e maggiore visibilità per fotografie e video postati dagli utenti, «che rappresentano il 50 per cento del materiale condiviso». Con un layout unico per pc, smartphone e tablet. Senza pericolo di trovarsi disorientati.
I filtri aiuteranno a mettere ordine nel flusso delle informazioni, secondo il gusto dell’utente. Ed ecco la personalizzazione: solo fotografie, soltanto video, solo musica o le notizie secondo l’interesse del momento. Senza perdere la possibilità di vedere l’aggiornamento cronologico delle attività degli amici. La nuova personalizzazione aiuterà anche a recuperare contenuti non recenti e già usciti dal flusso delle notizie. Un antipasto del motore di ricerca interno (Graph search) annunciato all’inizio del 2013 e che, al momento, è in fase di test.
Un occhio al tempo reale (se il tempo iper-reale è peculiarità di Twitter) e più attenzione ai contenuti pubblicati e condivisi nel tempo. Evidentemente perché ritenuti interessanti e quindi degni di essere recuperati (quasi sempre).
«News Feed è la cosa più importante che facciamo – ha spiegato Zuckerberg – e riteniamo che il miglior giornale personalizzato sia quello che abbia un’ampia varietà di contenuti. Le modalità con cui condividiamo stanno cambiando e la sezione notizie deve riflettere questi cambiamenti».
I cambiamenti saranno graduali. I primi a vedere le novità saranno gli utenti web, poi toccherà alle applicazioni software (prima iOs, poi Android). Quando inizieranno a essere introdotte le novità, i feedback degli utenti aiuteranno a intervenire in base alle reazioni. Per evitare le rivoluzioni di massa come quando venne introdotto il diario. Un trauma che qualcuno non ha ancora superato.