Monza – Un Tribunale decentrato, con sportelli in diverse zone della Brianza, per rispondere in modo efficiente e veloce alle esigenze dei cittadini relative agli amministratori di sostegno. E’ ciò che si sta cercando di fare con il laboratorio della volontaria giurisdizione, un gruppo di lavoro del Tavolo della giustizia, organismo creato a fine 2010 da 17 enti (tra cui, oltre al Tribunale e alla Procura, Provincia, Asl, Comuni Ordine avvocati, Camera di commercio) che sta dando vita a un progetto che pone Monza all’avanguardia in Italia. Gli amministratori di sostegno sono volontari, nominati dai giudici, che si occupano di persone (solitamente anziani o disabili) non in grado di agire in modo autonomo e che per fare acquisti, pagare le tasse, stipulare contratti, gestire patrimoni a volte anche ingenti, hanno bisogno di aiuto.
La legge che li ha istituiti è del 2004 ma rispetto al primo periodo di applicazione, quando ha significato per il Tribunale un aumento di richieste di chiarimento da parte dei cittadini e per la gente grattacapi e file per capire come bisognava muoversi, si sta tentando di creare una struttura che dia risposte più efficaci alle esigenze delle persone assistite. L’idea è di aprire entro l’estate «sportelli territoriali di prossimità per la volontaria giurisdizione», 5 nei comuni capo area della Provincia (Monza, Desio, Carate, Seregno, Vimercate) e 2 (a Sesto e Cinisello) sul territorio non brianzolo ma che rientra nell’area di competenza di piazza Garibaldi. Qui, senza doversi recare necessariamente in Tribunale, i cittadini potranno avere informazioni e aiuto per preparare e depositare una istanza o per predisporre i rendiconti periodici che devono essere consegnati ai magistrati.
Ci sarà anche un servizio di consulenza esperta garantito da volontari dell’Ordine degli avvocati. Un decentramento di fronte al quale il Tribunale si è impegnato a individuare aperture settimanali della cancelleria dedicate proprio alle istanze sugli amministratori di sostegno, a preparare schede e moduli chiari per le richieste, a formare il personale, a fornire sul sito (www.tribunale.monza.it) una guida informativa completa oltre che la possibilità di seguire on line l’iter della pratica.
Non solo, è stato creato il consulente di orientamento, per indirizzare le richieste delle persone che si presentano a Palazzo di Giustizia. «Un progetto credibile -dice il professor Federico Butera, presidente della Fondazione Irso che nell’ambito del più ampio progetto di Innovagiustizia affianca e orienta lo sforzo della giustizia monzese – perchè il Tribunale, che in questo modo riduce le attività non necessarie e libera risorse per altre attività, sta effettivamente cambiando la propria organizzazione». Un esempio di come attraverso la collaborazione con le istituzioni possano migliorare i servizi. «Innovagiustizia -spiega Butera- sta portando alla rottura delle mura del castello giudiziario: si sta creando una rete con il territorio che libera energie per il cambiamento».
Paolo Rossetti