Monza – Che ai piedi del podio non ci sia stato un cuore, ma due, non è un caso. Due cuori che battono, e forte, zittendo ogni altro rumore. Anche quello di una gioia mai provata, come quella di un Perez mai così in alto. Il battito, quello che fa vivere Monza di vita propria, è l’amore tra Monza e quel ragazzo piccolo ma immenso. Fernando Alonso è il sogno di che diventa realtà e mai, nonostante la vittoria in rosso di due anni fa, il ragazzo di Oviedo ha sublimato come con questo terzo posto il suo legame con Monza e con la Ferrari.
Con lui il popolo in rosso ha completato quel percorso di simbiosi che solo a pochi altri è stato concesso. Fernando se l’è conquistato, tutto questo amore, fuori e dentro l’abitacolo. Spendendo sorrisi, parole e il contatto fisico con i suoi tifosi. Ogni giorno, ogni ora di questa come delle altre tre giorni monzesi. Lui parla la stessa lingua del sogno del Cavallino, si rivolge in italiano ai suoi tifosi, prende la telecamera e li inquadra dall’alto del podio. Si batte la mano sul cuore, mai cosi rosso, ringrazia e si fa un nuovo bagno di folla, d’affetto, di spumante.
Il suo sogno è quello di tutti, di un Mondiale da conquistare, di un legame che non potrà comunque più venire meno. Lo premia, sul podio, il ministro del lavoro, Elsa Fornero. Chissà quanti, lì a osannarlo più in basso, vivono la difficoltà di questi tempi. E lui, Fernando Coppi o Fausto Alonso dei giorni nostri, incarna in pieno la voglia di chi si dimentica di un oggi difficile e guarda al domani. Sognando, ma non solo un Mondiale.
st.ar.