Monza – Dodici milioni di euro. È la cifra che manca dalle casse e che il Comune di Monza deve trovare entro il 31 dicembre per pagare le spese correnti. Lo ha reso noto il sindaco Roberto Scanagatti in consiglio comunale dopo la revisione del bilancio preventivo approvato dalla precedente giunta Mariani.
Il totale delle risorse necessarie non sarebbe di 118 milioni di euro come previsto ma di 125 milioni, considerati il minimo sufficiente per assicurare i servizi indispensabili ai diversi settori: dai servizi sociali (nidi, anziani, persone in difficoltà, disabili), alla viabilità, ai trasporti e all’istruzione, dalla cultura allo sport, dallo sviluppo economico ai servizi produttivi, dal personale ai servizi generali.
Ma a Monza mancano anche 19 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo imposto dal governo per il Patto di stabilità. «Ed è bene ricordare che se il Comune non dovesse rispettare il patto, le sanzioni nel 2013 sarebbero pesanti, perché oltre all’impossibilità di accendere mutui, lo Stato bloccherebbe tutti i trasferimenti e addirittura il Comune avrebbe l’obbligo di restituire la somma alle casse centrali», dice il sindaco.
La situazione insomma è grave e il portafogli è vuoto. Per fare fronte alla situazione l’amministrazione prevede interventi sulle partecipate, sia riducendo la quota di capitale – ad esempio nella società che gestisce le farmacie comunali – sia attraverso la distribuzione straordinaria di utili da parte di TPM, Alsi, Agam/Acsm. E prevede anche di vendere alcuni immobili non considerati strategici, a cominciare dal palazzo dell’ex Inam di via Reginaldo Giuliani (acquistato dalla precedente amministrazione nel 2008 e inutilizzato perché necessita di interventi manutentivi importanti), e la sede dei servizi sociali di via Appiani, che saranno trasferiti in via Guarenti.
«Ci siamo trovati di fronte a una previsione nettamente inferiore alla media di quanto speso negli ultimi 4 anni – continua Scanagatti – e anche sul fronte delle entrate abbiamo registrato valori purtroppo sovrastimati. Siamo già al lavoro per trovare una soluzione a entrambi i problemi. Sappiamo che non sarà facile ma il nostro obiettivo è comunque di continuare a garantire i servizi ai cittadini e impedire che nel 2013 ci si trovi ancora in una situazione di sofferenza. Una cosa è certa: non aumenteremo l’Imu sulla prima casa e sulle attività commerciali e produttive».
Duro il commento del Movimento 5 Stelle su facebook: «Cari concittadini preparatevi ad una manovra lacrime e sangue. Bisogna far quadrare il bilancio entro il 31.12 e le opzioni non sono molte…Vendere quote delle partecipate? Distribuire gli utili(?) delle partecipate? Vendere alloggi e terreni del comune? Aumentare le tasse?». E poi: « Questa sinistra è veramente triste: ogni volta, poveretta, deve sistemare i buchi di bilancio della destra e ogni volta lo fa alzando le tasse o svendendo patrimoni comuni. Provare una volta a ridurre le spese e gli sprechi è veramente troppo per questa gente? Volete dire ai cittadini dove e come vengono spesi i nostri soldi?».