Monza – Il sindaco Marco Mariani dichiara guerra ai cavalli e al vice questore. E lo fa con un comunicato, giunto in redazione nel tardo pomeriggio di mercoledì, in cui il borgomastro, annunciando il ritorno dei fuochi artificiali in villa Reale, ne ha per tutti, equini e responsabili della sicurezza. «Dopo lunghe peripezie, frutto di una serie di prese di posizione al limite del grottesco, possiamo finalmente comunicare che i fuochi d’artificio in programma per la festa di San Giovanni non avranno luogo nell’area dell’ex ippodromo, come precedentemente annunciato, ma nell’abituale spazio dietro la Villa Reale.
Le competenti autorità in materia di sicurezza hanno stabilito prima che il prato dei giardini reali non forniva le necessarie garanzie di sicurezza in relazione al grande pubblico previsto; è stato deciso quindi di spostare l’evento all’ex ippodromo per poi accorgersi che i fuochi avrebbero disturbato i cavalli di un vicino maneggio». Fin qui la cronaca degli ultimi, convulsi, giorni vissuti dall’amministrazione comunale. Poi l’affondo: «Si è stabilito così il discutibile principio, in sfregio a ogni logica di buon senso, che circa 40mila persone sono meno importanti di qualche cavallo. L’amministrazione comunale declina ogni responsabilità per il disguido e il disagio provocato alla gente a causa di un incredibile teatrino, frutto evidente di scarsa capacità decisionale di chi è preposto alla pubblica sicurezza».
La morale, per Mariani? «Quando si impedisce che certe cose avvengano è altresì necessario farlo individuando subito idonee soluzioni alternative, anche e soprattutto, per rispetto dovuto a migliaia di persone. Non ci resta che invitare la cittadinanza a partecipare numerosa». Insomma, fino all’ultimo non si è saputo dove fare i fuochi artificiali per colpa dei cavalli, che hanno l’evidente torto di trovarsi da anni nella stessa stalla (costruita in epoca sabauda) fino allo scorso anno ben lontana dal luogo dello spettacolo pirotecnico, e di quanti garantiscono la sicurezza. A dare il proprio punto di vista è Pierfranco Maffè, assessore ai Parchi, che ha confermato la scelta, non senza qualche polemica verso una situazione che ha creato non poco imbarazzo all’amministrazione.
«Alla fine l’interesse di pochi ha creato disagi a molti. In pochissimo tempo abbiamo dovuto pensare a delle alternative valide e quando è stato proposto il prato dell’ex ippodromo nessuno ha sollevato alcuna obiezione. I problemi sono emersi poi solo all’ultimo momento, e a quel punto era inevitabile che si creasse il caos». Sul tavolo erano altre, infatti, le proposte avanzate, non solo l’ex ippodromo ma anche l’autodromo o la zona accanto all’ingresso di Vedano. Tutte soluzioni poco praticabili: la prima perché avrebbe costretto gli spettatori a un percorso al buio fino al circuito, la seconda perché difficilmente fruibile dagli spettatori.
Sarah Valtolina
Davide Perego