Monza – I conti non tornano. Sullo sviluppo della città, sui nuovi interventi urbanistici cambiano le amministrazioni non il risultato finale: meno aree verdi, più cemento. Hanno un bel dire il sindaco Scanagatti e l’assessore Colombo, che settimana scorsa si sono premurati di rassicurare le parti più sensibili della città in un’apposita conferenza stampa, mancando però di rispondere alla domanda che più interessa, che è appunto quella dei conti. «In una città lasciata dalla giunta Mariani con oltre l’84% di aree occupate, alla fine del mandato Scanagatti con quale percentuale ci ritroveremo? ».
E’ questo il quesito che chiedono con insistenza i principali comitati civici e le associazione ambientaliste cittadine, che per sabato hanno convocato un incontro (ore 11.30, nella sede di Italia Nostra, in via Carlo Alberto) proprio per chiedere all’amministrazione comunale una svolta nelle politiche di gestione del territorio di Monza.
Fuori dai denti, tali comitati e associazioni (una dozzina, con centinaia di aderenti) vogliono sapere dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri se le promesse elettorali verranno mantenute oppure se questa amministrazione, pur avendo un diverso stile rispetto alla precedente, nei fatti continuerà a permettere che le ultime aree verdi scompaiano e che per ragioni economiche (prima riempire le casse comunali vuote, ora anche offrire duecento posti di lavoro in più) venga sacrificata la vivibilità già compromessa di molti quartieri. «Noi manteniamo fiducia che qualcosa possa cambiare – fa sapere Maurizio Oliva, presidente monzese di Italia Nostra e portavoce degli altri comitati – ma i segnali arrivati in questi primi mesi di amministrazione non sono confortanti, con troppi interventi approvati in variante».
Il caso Esselunga di viale Lecco, in tema urbanistico, è il più clamoroso, ma esistono decine di altri progetti in cui la scelta del Comune è fondamentale. La richiesta dei vari comitati è che si abbia la saggezza di guardare più in là del proprio naso e delle necessità attuali (incassare i soldi delle urbanizzazioni, ad esempio) ragionando su cosa sia meglio per il futuro delle città e di chi vi abita. Questo dunque sarà il tema che verrà affrontato sabato e che il Cittadino seguirà con attenzione, nella convinzione che rendere pubblici certi argomenti è l’unico modo per impedire che le cose vengano fatte male.
G. Bar.