Monza: Civati, il Pd e il governo«Qui serve la mossa Kansas city»

«Qui serve la mossa Kansas city» dice Pippo Civati citando il film Slevin. Cioè quella che nessuno si aspetta. Se lo aspetta lui dal suo partito, il Pd, respingendo, questa volta da parlamentare, qualsiasi ipotesi di governissimo. E aggiungendo che si aspetta le dimissioni di Bersani.
Monza: Civati, il Pd e il governo«Qui serve la mossa Kansas city»

Monza – La differenza, se conta, è che questa volta le posizioni le esprimerà non solo in direzione di partito ma anche come parlamentare. E per Giuseppe Civati, l’idea di un governissimo con il Pdl è semplicemente da respingere. Senza l’ombra di un dubbio. Anzi: serve proprio il contrario, dice, serve «la mossa Kansas City» dice nel suo blog citando il film Slevin, «quella che nessuno si aspetta. E fare di necessità virtù: se il Pd avesse il coraggio di proporre quelle cose da fare subito (come quelle che trovate qui a lato, per capirci) che sono state rinviate per vent’anni, in modo chiaro (più chiaro di quanto non sia stato finora) e sfidasse tutti, a cominciare dal M5S, a votarle in Parlamento, in un tempo ‘determinato’, sarebbe una mossa capace di farlo uscire dal cul de sac in cui ci siamo infilati tutti quanti. Ci vuole un elenco a punti – comprensibile a tutti – di cose da fare. E poi si vede come si comportano gli altri. Se è vero che guida seppur di troppo poco la rappresentanza parlamentare, questo il Pd deve fare».
Poi, aggiunge, guardarsi in casa, ma questo sta nella logica del partito, di ogni partito, «senza chiudersi e cercando di capire alcune cose del voto di ieri che ci sono sfuggite (e sono sfuggite a tutti). Dobbiamo insomma cambiare gioco. E forzare la situazione, dalla parte giusta. Perché un pasticcio Pd-Pdl significherebbe la seconda vittoria di Grillo, dopo quella di ieri». Ah, sì: e Bersani deve dimettersi. Per qualcuno stamattina Civati lo aveva chiesto ai microfoni di radiodue. Sul blog ha precisato: «Non c’è bisogno di chiedere le dimissioni di Bersani. Bersani non farà più il segretario del Pd, come ha sempre detto lui per primo, per altro. Sperava per motivi diversi, e lo speravo anch’io».