Monza/Lissone – La procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti dell’assessore provinciale al patrimonio Fabio Meroni, 53 anni, indagato per concussione assieme al segretario generale del Comune di Lissone (dove Meroni ha ricoperto l’incarico di primo cittadino) Cesare Pedrazzini, 49. Il politico leghista, difeso dall’avvocato Luigi Paganelli, era stato denunciato dal gestore del bar de comune di Lissone, Giuseppe Simone, per un contenzioso nato dalla gestione di un altro esercizio pubblico, sempre nel comune brianzolo. Il barista ipotizzava i reati di concussione, abuso d’ufficio e minaccia. L’uomo lamentava di aver subito pesanti minacce da Meroni per ottenere la restituzione delle chiavi dell’esercizio (si tratta del bar al Laghetto per la pesca sportiva di Lissone), che a suo dire avrebbe potuto essere gestito da lui e dalla moglie fino alla aggiudicazione di una gara d’appalto apposita. Chiamato a testimoniare anche il sindaco Ambrogio Fossati, questo ha negato di aver sentito proferire minacce, ammettendo però che Meroni ha senz’altro usato modi “coriacei” nel sostenere la pretesa del Comune. La vicenda, per la procura, ha uno spessore «squisitamente politico»; le indagini avrebbero accertato infatti che il Comune «aveva pieno titolo a a chiedere la restituzione dei locali del bar». Non ci sta Giuseppe Simone, assistito dall’avvocato Mongiu, che ha proposto opposizione alla richiesta di archiviazione. «Respingiamo accuse di strumentalizzazione politica – si legge nell’atto di opposizione firmato dal Simone – non siamo legati ad alcuna corrente o colore politico; non condividiamo l’opinione del pm, allorché non ravvisa comportamenti contro la legge del signor Meroni, nella cui condotta dovrebbe ravvisarsi, seppure nella forma del tentativo, una violenza privata». La decisione, ora, passa al gup.
f. ber.
Meroni accusato di concussioneLa procura chiede archiviazione
La procura ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta nei confronti dell'assessore provinciale al patrimonio Fabio Meroni, 53 anni, indagato per concussione assieme al segretario generale del Comune di Lissone (dove Meroni è stato sindaco).