Edifici in terra rossa che si stagliano sulle montagne innevate dell’Atlante; il labirintico e variopinto souk; piazza Jemaâ el Fna con i suoi incantatori di serpenti, donne che leggono i tarocchi e musicisti gnawa al ritmo delle loro krakachs: benvenuti a Marrakech, una delle città più cosmopolite del Marocco. Non a caso è soprannominata “El Bahja”, “colei che gioisce”: i suoi mille colori, sapori ed odori creano una straordinaria sinfonia, trascinando i turisti in un circolo di gioia per i sensi.
Fondata nel 1062 dagli Almoravidi, Marrakech è stata capitale di un regno che si estendeva da Barcellona al Ghana e ora si prepara ad essere la capitale del turismo: dal 1998 al 2009, ha registrato una crescita annua del 10,7% ed è la prima destinazione turistica per numero di notti trascorse. Marrakech offre un volto sempre diverso, per un soggiorno all’insegna vuoi del relax, grazie ai suoi oltre 600 riad e agli hammam; vuoi dello shopping, per il souk e il quartiere Sidi Ghanem; vuoi all’insegna della natura grazie alla vicina valle Ourika; vuoi della cultura, per i numerosi festival che si susseguono.
Marrakech è suddivisa in tre zone principali: la Medina, la città vecchia, circondata da 19 chilometri di mura in mattoni rossi e i quartieri di Guéliz e Hivernage, che costituiscono la città nuova. Impossibile non farsi rapire dalla magia della piazza Jemaâ el Fna, cuore pulsante della città, crocevia di incontri e di intrattenimento, patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco.
Dalla piazza non si può fare a meno di notare l’imponente minareto della Koutoubia, con i suoi 77 metri di altezza, capolavoro dell’arte ispano-moresca, modello per la Giralda di Siviglia e la torre Hassan di Rabat. Immancabile il giro nel souk, il mercato che racchiude più di 40 mila artigiani, organizzati in corporazioni: ceramiche, abbigliamento locale, spezie, cosmesi naturale, tappeti possono essere gli acquisti caratteristici, portati a casa per pochi dirham attraverso l’immancabile contrattazione.
Per lo “shopping trendy” c’è il quartiere Sidi Ghanem, che propone un artigianato in cui si fondono tradizione e nuovi design. Non mancano neppure le boutique all’insegna del commercio equo e solidale, come l’espace Kasbah de la Commercialisation Solidaire della Federazione Lèo Langrance (www.fllm.org) e la cooperativa femminile Afra, a Tahanaout. Oltre al rosso delle mura, il verde è l’altro colore predominante: la città è circondata da un palmeto di 14 mila ettari, oltre ai numerosi giardini, come la Menara e il Majorelle.
Alcuni monumenti da visitare: le tombe Saadiane, necropoli reale con colonne di marmo italiano e cupole in legno di cedro; le rovine del Palazzo El Badi; il Palazzo Bahia, con le sue 150 stanze decorate e i soffitti in legno dipinto e intarsiato; la scuola coranica Madrasa Ben Youssef, gioiello dell’architettura arabo-andalusa e il museo di Marrakech, con oltre 400 oggetti dell’arte islamica.
Per una fuga nella natura, Marrakech è il punto di partenza ideale. A 30 chilometri dalla città, davanti ai vostri occhi ecco immense vallate verdi, con villaggi in argilla umida aggrappati alla montagna: si tratta della valle dell’Ourika, tra le colline dell’Atlante. Nelle vicinanze, ci si può lasciare inebriare dal più importante giardino di piante aromatiche e medicinali del Marocco (www.nectarome.com). Spingendosi a 40 chilometri, il lago Lalla Takerkoust offre una pausa rigenerante; a pochi passi dalle sue rive si trova inoltre il villaggio berbero di Amizmiz, noto per la ceramica e il souk del martedì. Le cascate di Ouzoud, le più famose del Marocco distano invece 150 chilometri dalla città rossa, ma ne valgono la pena: 110 metri di altezza, precipitando su diversi livelli.
Nel 2009 ha vinto il Trofeo per il Turismo Sostenibile: si tratta di Terres d’Amanar (www.terresdamanar.com), a soli trenta minuti dalla perla del sud. La struttura offre lodge e tende-lodge a chi desidera scoprire la natura e le tradizioni locali. La cucina invece incanta il palato con il suo gusto agrodolce: colazione con mlaoui, e l’immancabile thé verde alla menta; imperdibile la tanjia marrakchia; i vari tajine di carni e verdure e i dolci alle mandorle e miele. Il tutto per un soggiorno da una mille e una notte.
Ecco alcuni indirizzi di ristoranti: Dar Moha (www.darmoha.ma), Palais Arabe (www.palaisarabe.ma) e Crystal (www.pachamarrakech.com). Strutture di lusso, come i riad con standard qualitativi elevati, sono in grado di soddisfare al meglio tutte le esigenze.
Ecco alcuni suggerimenti per l’hotel: La Sultana (www.lasultanahotels.com), la Mamounia (www.mamounia.com), Palais Namaskar (www.palaisnamaskar.com), Selman Marrakech (www.selman-marrakech.com), Les Jardins de la Koutoubia (www.lesjardinsdelakoutoubia.com), Les Jardins de la Medina (www.lesjardinsdelamedina.com), Delano (www.delanomarrakech.com).
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco, Via Durini, 5 – 20122 Milano; tel: 02.58303633; info: www.visitmorocco.com – www.marrakech.travel