Lissone – Ci sono anche quattro brianzoli coinvolti nell’operazione Biancaneve, una vasta indagine condotta dalla sezione di polizia di frontiera di Domodossola che, con l’esecuzione di 22 ordinanze di custodia catelare, ha sgominato due bande criminali, l’una dedita alle truffe in campo immobiliare, l’altra al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia. Le accuse relative all’immigrazione, oltre a quelle di usura ed estorsione, sono state contestate a Emiliano Luca Pollastri, 31 anni, residente a Bovisio Masciago, a Demis Piazzolla, 36, di Giussano, Ignazio Minervino, cinquantunenne di Lissone.
E’ finito nei guai per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio, invece, il quarantasettenne di Solaro Angelo Lanatà. Le quattro ordinanze ‘brianzole’, sono state eseguite grazie al supporto dato dal personale del commissariato di polizia di viale Romagna ai colleghi del reparto di Domodossola, guidato dal dirigente Nicola Alessandro Buono. Sul fronte dei reati di truffa, gli appartenenti all’organizzazione , utilizzando uffici lussuosi, alberghi di alta categoria, si spacciavano per funzionari di una grossa società londinese interessata all’acquisto di ville, alberghi, capannoni industriali. Gli acquisti, tuttavia, avvenivano attraverso denaro falso.
Un fiduciario si presentava all’ignaro acquirente, con una valigetta 24 ore dotata di doppio fondo. Le mazzette di soldi veri, grazie all’abilità del truffatore, venivano sostituite con una manovra lesta quelle fac-simile custodite nel doppio fondo. Per quanto riguarda i reati relativi all’immigrazione clandestina, invece, la polizia della località piemontese ha scoperto un traffico di extracomunitari dalla Grecia all’Italia. Al porto di Bari, è stato arrestato il trentenne di Bovisio Pollastri. L’uomo assieme ad un coindagato, è stato scoperto alla guida di un furgone dove, in mezzo ad un carico di arance, erano stipati in condizioni disumane una decina di migranti afgani, tunisini e marocchini.
Federico Berni