L’editoriale: Villa reale, avanti tutta ma non basta

Chapeau. Il consorzio per la Villa reale e il parco su cui tanto si è discusso ottiene il via libera del consiglio comunale con 36 voti a favore ed uno solo contrario, ovvero maggioranza ed opposizione una volta tanto vanno praticamente a braccetto. In verità, dagli e ridagli, lo statuto del consorzio è stato opportunamente e saggiamente sistemato cosicchè Monza potrà avere voce in capitolo, sicurezza che nessuno possa tentare strane «scalate» al patrimonio (la Villa certo, il parco, ma anche l?autodromo e compagnia bella), ma ancor più che chi vuole partecipare ci dovrà mettere i quattrini, quelli «veri» come va di moda in questi giorni. Il Comune di Milano, che su parco e autodromo da sempre fa il pesce in barile o meglio il furbastro, è avvisato: o caccia gli euro (3,8 milioni) di cui è debitore, approva la convenzione sull’autodromo, oppure può anche restarsene a casa propria. Certo, con i milioni di euro (per adesso ancora tutti sulla carta) dell’Expò ma anche con i milioni di metri quadrati di verde del parco con i quali ha sempre fatto quadrare i suoi conti degli standard del piano regolatore o pgt come diavolo si chiama adesso. Detto tutto questo occorre dare atto al sindaco, ma anche e nondimeno all’assessore Maffè, che hanno capito bene e in fretta la malparata che ne poteva venire fuori. Soprattutto hanno capito che tirando dentro Camera di commercio e Provincia, la «nostra» per capirci, si ottiene il duplice vantaggio di avere più equilibrio in consiglio di amministrazione e quattrini sicuri. Il tutto per dare finalmente il via a quel progetto di riqualificazione-restauro della Villa e del resto che può far diventare la «bella addormentata nel parco» una fiorente azienda turistico-culturale. E scusate se è poco. L’occasione è quanto mai ghiotta e propizia e adesso bisogna solo darci dentro sciogliendo gli ultimi dubbi sull’uso della Villa o di parti della stessa. Se poi arrivassero investitori privati, italiani o anche stranieri, meglio ancora. Già che ci siamo (lo so che il sindaco dirà «ma quel lì l’è mai cuntent») un pensierino al coinvolgimento di singoli, gruppi e associazioni cittadine che da sempre hanno a cuore le sorti di villa e parco (senza tirar fuori le solite menate sull’incompatibilità dell’autodromo), a titolo consultivo, non sarebbe male farlo. Così come trovare il modo di rendere più partecipi i Comuni sui cui territori insistono porzioni di parco, ovvero Biassono, Lesmo, Vedano al Lambro e Villasanta. Non avranno di certo quattrini da mettere come i grandi «soci» ma tenerli assieme non sarebbe male. C’è poi da verificare l’appartenenza al Parco della Valle del Lambro. Insomma di lavoro da fare ce n’è ancora per poter partire al meglio ma ci sono pure i 9 mesi concordati in consiglio per verificare che nessuno dei grandi «soci» faccia scherzi o abbia venduto solo fumo. Questione invece non irrilevante e che è sì secondaria o parallela o correlata o indirettamente collegata al consorzio è quella dell’autodromo. Il quale, se pure è vero che è gestito da una società, la Sias, che fa capo all’Aci e dunque ad un ente esterno alla pubblica amministrazione, è pur sempre un bene ed un patrimonio, anzi un must, anzi un brand grazie al quale Monza è conosciuta in tutto il mondo e forse anche oltre se si scoprisse qualche pianeta abitato da esseri intelligenti (…). Per cui, e insisto, e lo ripeto, l’autodromo va anzitutto difeso con le unghie e con i denti e inoltre valorizzato, potenziato, sfruttato, messo a reddito molto più di adesso. E siccome il Gran Premio di Formula 1 è la manifestazione che più di ogni altra cosa, oggi come oggi, tiene in piedi l’autodromo non solo sul piano economico, sull?idea di farne uno anche a Roma non bisogna dormire non sugli allori, anzi proprio sulla «cavezza». Per cui, caro sindaco, fatto trenta, facciamo anche trentuno, «ciapa el trenu o l’areo (proprio l’areo non l’aereo)» e vada a Roma dall’Alemanno a dirgli papale papale (se non lì dove altro?): «ruerza minga i ball»», ovvero di toglierselo dalla testa il suo gp. Se proprio, possiamo andare giù e da bravi brianzoli mettergli in piedi qualcosa, un circo equestre qualsiasi per farsi bello. Caro sindaco, questi suoi alleati di An mica possono davvero pensare di scipparci la Provincia, il Gp e poi cos’altro? la Corona ferrea? Quando è troppo è troppo.
Luigi Losa