L’addio al cardinale MartiniTettamanzi: «Ti abbiamo amato»

Un Duomo gremito, una piazza riempita da altre quindicimila persone, il cardinale Tettamanzi, il sindaco Pisapia, il presidente del consiglio Monti, il ministro Ornaghi e altre personalità della politica. Milano ha dato l'ultimo saluto al cardinale Carlo Maria Martini.
L’addio al cardinale MartiniTettamanzi: «Ti abbiamo amato»

Monza – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente del consiglio Mario Monti, il ministro Lorenzo Ornaghi, i sindaci della diocesi con la fascia tricolore, esponenti della politica lombarda e nazionale, tante persone comuni. Sono stati celebrati in un Duomo stracolmo i funerali del cardinale Carlo Maria Martini. Una serie di letture e canti, poi la celebrazione delle esequie presieduta dall’arcivescovo Angelo Scola.

Molte le persone rimaste fuori dal Duomo che hanno seguito il funerale dai maxi schermi. Al termine Scola è uscito sul sagrato e ha benedetto i circa quindicimila che non sono riusciti a trovare posto nella cattedrale.

«Un momento di lutto per tutto la città e per il mondo intero perchè è stato una personalità che, al di là di chi è credente o non credente, è stato un punto di riferimento. Sono convinto che ricordare le sue parole quotidianamente saà utile a tutti per andare avanti e migliorare un mondo che vogliamo e dobbiamo migliorare», ha commentato Giuliano Pisapia.

Durante la funzione, un sentito applauso ha rotto il protocollo alle parole di Dionigi Tettamanzi, che da Martini prese il testimone della diocesi nel 2002: «Che cosa dice oggi questa santa Chiesa di Milano? Dice: noi ti abbiamo amato! per il tuo sorriso e la tua parola, per il tuo chinarti sulle nostre fragilità e per il tuo sguardo capace di vedere lontano, per la tua fede nei giorni della gioia e in quelli del dolore, per la tua arte di ascoltare e di dare speranza a tutti: a tutti!».

Carlo Maria Martini, morto venerdì 31 agosto a Gallarate dopo un lungo periodo di malattia, è stato sepolto – secondo le sue volontà – nella navata sinistra del Duomo, ai piedi dell’altrare della Croce di San Carlo Borromeo.