Monza – «Si tratta di una sentenza dal chiaro sentore centralista, a conferma della scarsa propensione di questo Paese verso qualsiasi tipo di cambiamento, soprattutto se viene compiuto a favore del Nord». Così il consigliere regionale Massimiliano Romeo, della Lega Nord, esterna tutto il suo malumore per la decisione del tribunale di Roma di cancellari i ministeri di Monza. «Guai a toccare la centralità di Roma capitale – continua Romeo -: chi cerca di combattere questo dogma incontra inevitabilmente la pronta reazione dei nemici del federalismo. Al partito democratico brianzolo, che saluta positivamente la decisione del giudice del lavoro romano, posso solo rispondere che l’utilità di avere uffici decentrati a Monza era stata avvalorata da loro stessi, visto che qualche giorno fa una delegazione del Pd, con in testa lo stesso Gigi Ponti, aveva incontrato il ministro Calderoli proprio nella sede decentrata del ministero situata nella Villa Reale monzese».
Raddoppio – Ma Romeo non lascia, anzi raddoppia annunciando quelle che saranno le mosse dei lumbard per cercare di confermare il decentramento ministeriale in Brianza. «Fortunatamente, come precisato dal ministro Calderoli, i ministeri a Monza non chiuderanno, ma continueranno ad essere operativi a servizio del territorio e dei cittadini. La mia proposta va dunque in senso opposto a quella avanzata oggi dal Tribunale di Roma: data l’attuale disponibilità del piano superiore, a breve si potrebbero raddoppiare gli spazi a disposizione dei Ministri e dei loro uffici: altri 150 metri quadri che potrebbero rendersi utilizzabili per decentrare altri ministeri o rendere più funzionali quelli esistenti».
Parla l’Idv – «Non commentiamo le sentenze dei giudici ma non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per la cancellazione di una decisione propagandistica, demagogica e demenziale». Lo ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori Felice Belisario. «La decisione era stata presa per tenere buona la Lega, ma è ora di finirla con provvedimenti ad personam (in questo caso Bossi) per chi aveva bisogno di distrarre il proprio elettorato, furioso per le scelte immorali del governo di cui fa parte la Lega. I ministeri restino nelle sedi proprie. Si evitino scelte assurde come queste che non fanno altro che aumentare i costi della politica invece di ridurli».
Alemanno – «La decisione del Tribunale di Roma non può non essere salutata con grande soddisfazione da tutti coloro che hanno a cuore Roma Capitale e la nostra unità nazionale. Non era necessaria una sentenza del Tribunale per capire come l`apertura di sedi a Monza fosse incongrua e illegittima». Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Anche questo risultato dimostra che è sbagliato e perdente tentare di mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale che in ogni caso – conclude – noi difenderemo fino in fondo».
Polverini – «Ho sempre manifestato contrarietà al distaccamento dei ministeri al Nord. Il Tribunale di Roma, accogliendo il ricorso dei sindacati, aggiunge un ulteriore motivo a favore del mantenimento dei dicasteri nella Capitale, oltre a quelli evidenti di inopportunità politica e amministrativa, diseconomia, e svantaggio per i lavoratori». Così in una nota il presidente della Regione Lazio Renata Polverini secondo la quale «aprire uffici a Monza è stata una trovata mediatica, i ministeri continuano ad operare a Roma e così deve continuare ad essere».