Monza – In tempo di crisi, il turista sportivo, con un occhio al portafoglio, non rinuncia alla Formula Uno: il Gran Premio porta una ventata di ossigeno al territorio generando, in una sola settimana, un indotto turistico “diretto” di quasi 31 milioni di Euro. La parte del leone la fanno il sistema della ricettività alberghiera ed extralberghiera, che assorbe il 33% dell’indotto turistico (10,1 milioni di Euro), e lo shopping con il 32,6% dell’indotto (10 milioni di Euro).
Il GP porta poi benefici anche al settore della ristorazione per 8,2 milioni di Euro e al comparto della mobilità che fra trasporti e parcheggi guadagnerà 2,3 milioni di Euro. E il GP è un affare non solo per Monza e Brianza, ma anche per tutto il territorio limitrofo: l’edizione 2012 porta quasi 16 milioni di Euro nelle casse di albergatori, ristoratori e commercianti brianzoli, ma genera indotto turistico anche nell’area milanese per oltre 9 milioni di Euro, nelle località lacustri e di villeggiatura di Como e di Lecco con un indotto turistico rispettivamente di 3,3 milioni di Euro e di quasi 1 milione di Euro.
E’quanto emerge da una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, Istat, Censis, Isnart, Autodromo Nazionale Monza. Il brand “Gran Premio d’Italia” è stato stimato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza in 3,8 miliardi di Euro, sulla base di un insieme di parametri: conoscenza e attrattività della manifestazione a livello nazionale ed internazionale, flussi turistici generali e legati all’evento, competitività economica del territorio (imprese, indice di apertura commerciale, PIL), a partire da “Anholt Brand Index”, dati Autodromo di Monza, Registro Imprese, Istituto Tagliacarne e Rapporto sull’internazionalizzazione della provincia di Monza e Brianza curato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.