La Cricca in scena al Tambourine“In qualche modo” a Seregno

Schietti e diretti. E dal vivo, ancora più rock del disco uscito solo lo scorso dicembre. “In qualche modo” è l'esordio discografico di La Cricca, che proprio in questi giorni ha diffuso anche il primo video (guarda) e che mercoledì 16 gennaio è al Tambourine di Seregno.
La Cricca in scena al Tambourine“In qualche modo” a Seregno

Seregno – Schietti e diretti. E dal vivo, ancora più rock del disco uscito solo lo scorso dicembre, “In qualche modo”, l’esordio discografico di La Cricca, che proprio in questi giorni ha diffuso anche il primo video (guarda) per il brano “Le mani su”, uno dei pezzi in scaletta mercoledì, 16 gennaio, quando saranno protagonisti di una serata al Tambourine di Seregno (via Tenca, ingresso con tessera arci, nella stessa sera anche “Il quadro bianco”).
Loro sono Andrea Bonomo (voce), Lallo Visconte (basso e voce), Paolo Bianchi (batteria) e Ruben Vaghi (chitarra), tutti professionisti del mondo musicale con tanti concerti alle spalle, l’insegnamento, l’attività da turnisti (per esempio per Tozzi e Ron). Poi quattro anni fa Marco Cerutti (cioè il Pala Phenomenon di Borgomanero) li ha convinti: ora fate qualcosa di vostro.
«Lì per lì abbiamo pensato “sono cose che si dicono” – racconta Visconte – e invece no. Ci ha creduto davvero e ci ha spinti, e alla fine il disco è arrivato davvero».

Dieci brani voce-chitarra-basso-batteria «con un po’ di colore elettronico» che non ha grossi riferimenti musicali, o forse ne ha tanti, tutti quelli di quattro professionisti. I testi sono di Andrea Bonomo, senza fronzoli, senza complicazioni, se non addirittura «cinici, disincantati, rancorosi e a tratti volgari». La musica, dice il bassista, «come si faceva una volta: insieme, in studio, facendola funzionare».

C’è stato intanto anche l’Heineken festival nel 2011 – «molto bello, una grande esperienza, ci ha permesso di entrare in un bel circuito » racconta Visconte – per dimostrare una volta di più che oggi che fa musica deve dimostrare di sapere suonare: «Sì, sono cambiati i metodi di proporsi al pubblico, ma con i dischi che non rendono più bisogna dimostrare cosa si sa fare nei live». Obiettivi? «Cambiare giro. Forse siamo molto disillusi, dopo tanti anni di musica. Quello che ci piacerebbe è creare nuovi link, un seguito nuovo, che ci faccia uscire dal mondo delle cover, perché alla fine ti senti più un intrattenitore che un musicista. Ma tutto può succere»: Soprattutto per chi sta già lavorando al secondo disco.