La Brianza come Compostela

Monza – Un cammino di Compostela in Brianza. Domenica scorsa si è svolto il "battesimo" del Cammino di sant’Agostino con una camminata "sincronizzata". Il percorso del nuovo pellegrinaggio che collega i 25 santuari mariani della Brianza è stato ideato come cammino di ispirazione mariana: mai come in Brianza la venerazione della Madonna si è manifestata in un’impressionante serie di edifici di culto incluse edicole, cappelle e grotte mariane.

Pur essendo esplicita la valenza religiosa spirituale, il cammino può essere anche realizzato in chiave più laica, come momento di svago e di vacanza intelligente a piedi o in bicicletta: un percorso di turismo sostenibile in un territorio ancora poco conosciuto. Le tappe includono i più importanti siti artistici e d’interesse del territorio: chiese, monasteri, monumenti, parchi naturali, ville di delizia. L’arrivo a Monza e coincide col punto di partenza; la sua lunghezza è di 350 chilometri, per quattordici giornate di viaggio.

Domenica un gruppo di pellegrini è partito da ciascuna delle venticinque tappe per dirigersi verso la successiva. A ciascun partecipante (il numero preciso è in via di definizione n.d.r.) è stata distribuita la "Credenziale del pellegrino" per la vidimazione con i relativi timbri nei punti di partenza. Un gruppo di pellegrini monzesi si è ritrovato di prima mattina a Monza al santuario francescano di santa Maria delle Grazie di via Montecassino, la cui prima pietra fu posta nel 1463. Attraverso il parco con ingresso da via Boccaccio, i ´ciclistiª sono partiti alla volta della seconda tappa, fissata a Vedano al Lambro al santuario della Madonna della Misericordia, la cui origine secondo tradizione è dovuta a un’apparizione della Vergine che fece terminare un’epidemia di peste.

La terza tappa ha condotto il gruppo verso Lissone, il tratto più breve tra quelli che uniscono i venticinque santuari del Cammino di sant’Agostino: 1.800 metri di strada asfaltata per raggiungere il santuario della Madonna del Borgo, che custodisce l’immagine originaria della devozione alla Madonna, il dipinto sacro più antico di Lissone. La tappa conclusiva a Triuggio: il tragitto, una volta raggiunta Canonica Lambro, ha permesso ai pellegrini di procedere lungo un sentiero che conduce su una delle zone più belle e incontaminate del corso del fiume, sino al ponte di Albiate. Il santuario di santa Maria Assunta di Rancate, frazione di Triuggio, è stata la meta più attesa. Fondata nel 1606, ha una pala d’altare con la Madonna a cui si attribuisce un evento miracoloso: l’apparizione della Vergine a due bambini in pericolo. Qui il gruppo ha potuto ristorarsi grazie all’organizzazione dei Lions che hanno "adottato" tutti i santuari del cammino.
Arianna Pinton