Monza – Un Brianteo ballerino, ondulatorio e sussultorio. Soprattutto pieno, nel prato sotto il palco e sulle tribune. È stato il successo di Jason Kay e dei suoi Jamiroquai, sul palco monzese venerdì sera in occasione di F1 Rocks in Monza. L’evento di punta tra gli appuntamenti che gravitano intorno al Gp d’Italia, organizzato da Live Nation, non ha tradito le aspettative.
Dopo il gustoso appetizer rappresentato dai Planet Funk, per mezzora di elettronica che ha scaldato il pubblico, due minuti dopo le 22 le luci si sono accese sulla band inglese: i musicisti, le coriste, infine il leader, Jason Kay, copricapo indiano in testa (un classico) e bandiera gialla con cavallino rampante in mano.
Le note di “Rock dust light star”, dall’ultimo album pubblicato a fine 2010, hanno fatto partire il Brianteo nel suo viaggio funky. “Buona sera” è stato il saluto di JK ai suoi fedelissimi e a chi, soprattutto in tribuna, ha seguito la sirena dell’evento mondano, “è un buon modo per cominciare il weekend”. Poi via con le hit più vecchie (Cosmic Girl, Travelling without moving) e più nuove (Feels just like it should, All good in the hood), ritmi funky venati di jazz e un pizzico di reggae, un ritmo dance anni ’70 al limite della colonna sonora da poliziottesco.
Il tutto accompagnato dalle immagini sparate sul wall alle spalle del palco: l’uomo nello spazio (il primo “space cowboy”), l’allunaggio, robot, disegni a colori psichedelici. Fino alla soggettiva mozzafiato di un viaggio in Ferrari a tutta velocità su una strada di montagna. Una pausa, un bis (White knuckle ride ) e poi l’onda travolgente dei bassi ha rallentato e si è spenta come un motore. Sono le 23.55, tempo di saluti: «Grazie per essere venuti, enjoy. E forza Ferrari».
Chiara Pederzoli