Carate – La Imal di via Del Dosso ha cessato definitivamente la sua attività. La storica azienda metalmeccanica nata nel 1967 per iniziativa degli imprenditori Carlo Barzaghi e Dionigi Ponti e attiva produzione di macchinari come presse, piegatrici e cesoie per la lavorazione delle lamiere, ha licenziato i sui ultimi ventisette dipendenti. I lavoratori, tre impiegati e ventiquattro operai, sono stati raggiunti dalle lettere di licenziamento nei giorni scorsi.
Nel testo, si legge: «Siamo spiacenti di informarla che la nostra società, in liquidazione ormai da diversi mesi, il 26 ottobre cesserà definitivamente l’attività a causa della mancanza di nuove commesse e della grave situazione economico-finanziaria in cui versa attualmente, provocata dalla più generale crisi del mercato del settore».
Sgomenti i lavoratori, che da due mesi non ricevono lo stipendio. Riuniti mercoledì sera, al termine dell’ultimo giorno di lavoro, fuori dal cancello chiuso dell’azienda, hanno affidato il loro pensiero al besanese Ernesto Terruzzi, Rsu Cgil: «E’ finita. Siamo a casa, da un giorno all’altro, senza alcun ammortizzatore sociale. C’è stata negata persino la mobilità, che è un nostro diritto avere. Andremo avanti per vie legali».
I lavoratori, affiancati dai sindacalisti Tiziano Ripamonti della Cisl e Barbara Volpe della Cgil, hanno infatti impugnato le lettere di licenziamento
a.br.