Monza – Nuovi treni sulla Monza-Molteno-Oggiono. Questa mattina, alla stazione di Lecco, è stato inaugurato ufficialmente il primo degli undici nuovi convogli che entreranno in servizio entro fine ottobre manderanno in pensione i vecchi Besanino degli anni Sessanta. Trenord conferma il piano di potenziamento del materiale rotabile in servizio sulla finalizzato all’aumento della qualità del viaggio per i circa 15mila passeggeri che ogni giorno frequentano la linea, poco meno di 5 milioni ogni anno.
Alla presentazione del nuovo convoglio erano presenti il viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli, l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Cattaneo e l’amministratore delegato di Trenord Giuseppe Biesuz. I nuovi convogli modello Gtw Staedler, alimentati da un sistema di propulsione diesel-elettrico innovativo e saranno composti in media da quattro carrozze per complessivi 243 posti a sedere, distribuiti su una lunghezza di 77 metri. Negli orari di punta si raddoppierà arrivando a 500 posti.
La velocità di punta è di 140 chilometri all’ora, simile a quella dei treni elettrici. Durante la presentazione, Biesuz e Cattaneo hanno fortemente criticato la manovra finanziaria del Governo che inciderà pesantemente sul trasporto pendolare. Per l’amministratore di Trenord se i tagli saranno confermati, si arriverà nel 2012 al blocco del 50% dei treni in tutta la Lombardia. «Un treno su due non potrà più circolare in Lombardia se i tagli imposti dalla manovra economica del Governo dovessero essere confermati».
E’ questa la denuncia che avanza Giuseppe Biesuz. «Se rimangono i numeri dell’ultima versione della manovra – ha precisato Biesuz – ci saranno tagliati, sul 2012, circa 20 milioni di euro, ovvero tra il 50 e il 60% dei trasferimenti dello Stato. Questo significa, in termini di servizio, tagliare un treno su due, con un taglio del personale di 1.500 dipendenti». Un concetto ribadito anche da Cattaneo, che non ha voluto lesinare critiche all’esecutivo rappresentato da Castelli.
E proprio il senatore, viceministro con delega alle infrastrutture, ha replicato: «I tempi in cui si scendeva a Roma per chiedere soldi sono finiti. I trasporti pubblici devono rendersi autonomi. Dieci anni fa è stata fatta la scelta strategica di puntare sull’alta velocità rispetto al trasporto pendolare. Ora dobbiamo concentrarci su quest’ultimo, ma deve diventare anche economicamente redditizio».