Sarà il vicario generale monsignor Davide Pelucchi a presiedere, venerdì a Gromo, i riti serali del Venerdì Santo. Una giornata, questa, all’insegna di intensi momenti di fede, caratterizzati dall’adorazione della Croce che coinvolgerà alle 8 gli adulti, alle 9 i ragazzi delle medie e, alle 9,30 i ragazzi delle elementari. E infine dalla processione serale che si snoderà dalla parrocchiale verso piazza Dante, nel corso della quale i trentatreenni del paese, come da tradizione, porteranno la stupenda statua del Cristo morto, opera lignea del XVII secolo, scolpita da Grazioso Fantoni.
Si tratta di una processione molto sentita e nota nella Bergamasca. «Tante le forze che entreranno in gioco – spiega il prevosto don Virgilio Fenaroli –: i celebranti, alcuni sacerdoti guidati dal vicario generale, il gruppo dei chierichetti; i trentatreenni portatori del Cristo morto, i portatori dei sei Crocifissi e i crocifori. E poi gli addetti alla distribuzione dei flambeaux, i luminaristi, i fuochisti, chi prepara gli arredi sacri, i cresimandi che, con i comunicandi, porteranno i simboli della passione. Infine i portatori del grande crocifisso che apre la processione, gli addetti ai servizio d’ordine e il Corpo musicale di Gromo».
La processione inizierà alle 21,15: dalla parrocchiale si dirigerà verso piazza Dante. Il lento procedere del corteo dei fedeli con la statua del Cristo morto sarà scandito dalle preghiere e dalle esecuzioni del corpo musicale. Sui davanzali delle case si accenderanno centinaia di lumini, mentre lungo il Serio, così come sui prati della Ripa, si accenderanno tanti fuochi a rappresentare i simboli della Passione.
Simboli raffigurati anche in antichi strumenti di ferro battuto, illuminati da fiammelle prodotte dagli stoppini che fuoriescono da gusci di lumaca ricolmi di olio. Dopo la benedizione, la processione farà ritorno verso la parrocchiale.
Enzo Valenti