Ho un cucciolo e vorrei abituarlo a stare qualche ora solo in casa, posso usare il kennel?

Kennel sì, kennel no, diverse filosofie per l’utilizzo dello strumento. Risponde la dottoressa Anna Randazzese, Istruttrice Cinofila.
Cane cucciolo
Cane cucciolo

Buongiorno, ho un cucciolo da poco e vorrei iniziare ad abituarlo a stare solo in casa, perché capita che io non possa portarlo con me e ho paura che faccia danni. Qualcuno mi ha suggerito di metterlo in un kennel, ma a me spiace l’idea di chiuderlo in gabbia; d’altronde ho paura che combini guai magari facendosi anche male. Che faccio? Luisa

Buongiorno, chiariamo innanzitutto per chi legge e non sapesse di cosa si tratta, per “kennel” si intende gabbia, come un trasportino. Ne esistono di metallo, di plastica e anche di tessuto. Ciascuno ha i suoi pro e contro, alcuni sono più facili da lavare, altri sono più confortevoli, e ciascuno permette più o meno visibilità all’esterno. Alcuni cani, specie provenienti da allevamento, vengono abituati fin da piccolissimi a passarci del tempo, e lo associano a cose positive, tanto che la eleggono a cuccia e ci vanno di loro spontanea volontà quando vogliono riposare.

Sicuramente chiudere il cane in una gabbia evita che possa distruggere oggetti in giro per casa; tuttavia, questa soluzione non va vista come la panacea di tutti i mali. Un cucciolo, infatti, dovrebbe imparare, con il nostro aiuto, a autoregolarsi, a dormire il giusto numero di ore, a restare tranquillo anche quando non ci siamo, a utilizzare correttamente i suoi giochi invece di utilizzare al loro posto gli oggetti di casa. Naturalmente questo risultato si raggiunge con tempo e pazienza, cose che sono fondamentali quando si decide di portare a casa un cucciolo. Non si può pensare che il cucciolo venga inserito in famiglia e dal giorno dopo sia in grado di stare da solo per delle ore senza che questo causi problemi. Al di là dei danni che potrebbe fare, dobbiamo considerare il suo stato emotivo: quando un cane combina guai di solito è perché si sente a disagio, in ansia, o banalmente si annoia; per questo non è pensabile che il cucciolo impari a comportarsi da adulto in pochi giorni e come tutti i cuccioli, fino a quel momento va seguito. Imparare a stare da solo è una cosa che si raggiunge facendo le cose con molta calma, poco alla volta (e per poco intendo manciate di secondi all’inizio). Se non abbiamo la possibilità di seguire un cucciolo come deve essere fatto, la soluzione non è chiuderlo di forza in gabbia e uscire di casa; molti cuccioli si disperano, si feriscono tentando di uscire, rovesciano la ciotola dell’acqua presi dall’agitazione, restando senza poter bere, producono urine e feci sulle quali sono costretti a stare e magari dormire: tutto questo è fortemente irrispettoso ed etologicamente scorretto. Il kennel quindi è un’ottima risorsa se il cane la sceglie spontaneamente, come molti cani di piccola taglia che amano stare in spazi chiusi e ristretti o perché gli abbiamo fatto vivere esperienze positive al suo interno associandolo a emozioni positive. Questo potremo valutarlo quindi se il cane ci va dentro quando vuole riposare, magari avendo capito che lì può stare tranquillo senza essere disturbato; se invece, nonostante sia lasciato aperto, il cane non ci entra, significa che non è di suo gradimento e preferisce stare in altri luoghi, come un tappetino, una cuccia, etc. Quello che secondo me non è però corretto è chiudere il kennel; anche se il cane ci è entrato spontaneamente, potrebbe in un momento successivo decidere di uscire, ma chiuderlo significa impedirgli di cambiare luogo magari per cercare un punto più fresco se fa caldo, sgranchirsi le zampe, andare alla finestra o alla porta perché ha sentito un rumore, andare a prendere un gioco o andare a bere alla ciotola e a quel punto diventa una costrizione. Dal mio punto di vista è più sano quindi insegnare al cane a vivere positivamente la solitudine, magari vedendola come un’occasione per schiacciare un pisolino, piuttosto che “contenerlo”. Certamente ci sono piccoli momenti in cui è possibile, dopo avere insegnato al cucciolo ad apprezzare il kennel, a rimanere dentro per qualche minuto, ad esempio quando laviamo i pavimenti (anche se io preferisco insegnare il “resta” e chiedere al cane di restare in cuccia senza avere una gabbia da chiudere), ma di certo non per ore mentre siamo fuori casa.

Oltretutto, è chiaro che se prendiamo un cucciolo dobbiamo mettere in conto che sporcherà in casa, e farà qualche danno; detto ciò, se ben seguito, un cucciolo impara entro i 4 mesi a non sporcare più in casa e a non fare danni, ma di certo sono rari i casi di cani che fanno davvero grossi danni a casa; a tal proposito è utile sapere che ci sono razze (o linee di sangue) più predisposte a soffrire problemi di distacco, quindi è bene informarsi prima di prendere un cane del genere se poi sappiamo che per il nostro stile di vita dovrà rimanere solo per qualche tempo.

In linea di massima, un cane può imparare a stare solo a casa qualche ora di fila (diciamo 5), dopo di che, oltre a esigenze fisiologiche avrà anche bisogno di sgranchirsi ed essere attivo, quindi pensare di avere un cane che dorme tutta la notte e che poi resta da solo 9 ore durante il giorno e sta buono a casa non solo è abbastanza un’utopia, ma è proprio scorretto chiedere una cosa simile, quand’anche avessimo un cane santo che ce lo potrebbe permettere.

Un discorso completamente diverso invece è in automobile, dove la sicurezza va salvaguardata e, dal momento che il cane è comunque costretto a stare in uno spazio ristretto (come il baule), allora tanto vale metterlo in un kennel apposito (esistono kennel certificati con i crash test) per garantirne la salvaguardia in caso di incidenti.

Anna Randazzese *
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Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il suo sito web www.aseizampe.com o visitare la pagina facebook Aseizampe