Seregno – Investigatori al lavoro per esaminare la mole di documenti sequestrata nell’inchiesta che vede al centro la figura di Attilio Gavazzi (Pdl), accusato di corruzione per due vicende urbanistiche di Seregno. Venerdì mattina, intanto, la Guardia di Finanza è tornata in municipio negli uffici dell’assessorato all’urbanistica per esaminare molte pratiche tra cui quella dell’ex Camisasca, di via delle Grigne, dell’intervento di riqualificazione in piazza Caprera e di Palazzo Marforio, all’epoca dell’arresto di proprietà di Massimo Ponzoni, per il quale non ci sono progetti specifici in corso.
Fra gli indagati, intanto, è spuntato il nome di Domenico Zema, imprenditore desiano di 45 anni, indagato per corruzione in qualità di socio della Gda Case srl che ha acquisito l’immobile industriale di via delle Grigne, dopo che la destinazione d’uso era cambiata in residenziale, grazie al versamento, sostengono i pm di Monza, di una tangente a favore dell’ex consigliere provinciale Gavazzi e dell’ex capogruppo Pdl di Seregno, Ugo Calò. Stando alle ipotesi dell’accusa, avrebbero incassato 34mila euro per operare la variante al Prg.
Zema con i soci Alessandro Venditti e Vinciguerra, avrebbe acquistato l’immobile in questione dalla Edil V.L.B. di Paolo Vivacqua, l’imprenditore siciliano ammazzato a Desio nel novembre 2011. Undici gli indagati di Seregnopoli: Gavazzi, Zema, Venditti, Vinciguerra, il defunto Vivacqua, Calò, Carmelo Licata Caruso, Felice Tagliabue, Paolo Gerolamo Villa, Salvatore Barba e Carmelo Giordano.