Grillo, Expo, Lega, Tosi e ZaiaRoberto Maroni da Fabio Fazio

E' un Maroni che parla a ruota libero quello ospitato da Fabio Fazio nella trasmissione «Che tempo che fa» di Rai Tre. Il neo governatore della Lombardia parla di tutto: di Berlusconi, della sua Regione, di Expo. E anche del futuro della Lega Nord, confermando che vuole dimettersi dal ruolo di segretario federale del Carroccio.
Maroni con il naso di PinocchioSpintoni e insulti tra i militanti

Monza – “Non esiste una legge elettorale perfetta, bisogna trovare un giusto equilibrio fra rappresentatività e governabilità. Il problema di questa legge è che c’è un premio di maggioranza alla Camera, mentre al Senato c’è a livello regionale. Bisogna trasformare il premio di maggioranza al Senato come quello alla Camera”. Così il segretario federale della Lega Nord e neo presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della registrazione della puntata di “Che tempo che fa”.

L’ex ministro dell’Interno, ospite di Fabio Fazio, ha parlato ufficialmente per la prima volta dopo il voto dello scorso fine settimana. Sulla situazione politica nazionale, Maroni ha vaticinato che “il governo attuale durerà ancora un pò perchè a Roma è una palude. Il nuovo si formerà in tempi più lunghi rispetto al normale e durerà al massimo 2 anni. Sarà un governo di minoranza e noi comunque saremo all’opposizione”. Poi, ha aggiunto: “Sono preoccupato perchè avrò bisogno di un interlocutore affidabile, altrimenti faremo da soli”.

Su Grillo, Maroni prende tempo: “Sono attento a capire questo fenomeno. La sfida a Grillo la lancio così: cittadini, siete incazzati e votate Grillo per questo, ma la soluzione ai problemi non è lui a poterla dare. Basta vedere quello che è successo a Parma, la città dove c’è il sindaco grillino, l’unica ad averlo contestato in piazza”. Poi, ha aggiunto: “Due anni in Parlamento dimostreranno che Grillo non è la soluzione ai problemi e noi della Lega ci riprenderemo i voti che abbiamo lasciato a Grillo”.

Sul futuro della Lega nord, invece, Maroni è netto: “Sono un uomo di parola. Lascerò la segreteria della Lega. La prossima settimana ci sarà una riunione federale. Ci sono tanti giovani 40enni capaci”. Sulle polemiche fra Tosi e Zaia ha aggiunto: “La Lega è un movimento vivace, le cose ce le si dice in faccia. In Veneto è in atto una sana competizione interna, che però non deve diventare uno scontro. Interverrò per fare sì che non diventi una frattura insanabile, come è successo anche in passato”. Maroni ha quindi spiegato che “la settimana prossima ci sarà un consiglio federale e io chiederò la convocazione del congresso per l’elezione del segretario federale”.

La vicenda De Gregorio (che ha confessato di aver ricevuto soldi da Berlusconi in cambio del cambio di casacca) “non mi crea imbarazzo, non è una novità. Abbiamo visto anche in passato come sono andate a finire le inchieste condotte dalla Procura di Napoli. Per ora mi occupo delle Lombardia”.

E infine uno sguardo su Expo, dopo che il sindaco di Milano ha auspicato un cambio al vertice del commissario, da Formigoni a Maroni: “Mi sembra singolare la posizione di Pisapia visto che anche lui è commissario di Expo. Mi rimetto alla decisione del Consiglio dei Ministri. A me sta bene chiunque dia garanzia che Expo si faccia, sarà una delle prime cose di cui mi occuperò”. Poi, ha aggiunto: “L’Expo è ditro l’angolo. Voglio verificare il cronoprogramma. Non dipende da me se Formigoni sarà riconfermato. Se il Cdm deciderà di confermarlo, tenendo conto che c’è un nuovo governatore e che il vecchio era stato nominato commissario in quanto governatore, a me sta bene”.