Monza – Filippo Penati è da processare. Così la Procura di Monza che ha formalizzato lunedì la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente della Provincia e ex braccio destro del segretario del Pd Pierluigi Bersani. Corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti le accuse: ci sarebbero stati pagamenti per agevolare il rilascio di alcune concessioni o per impostare un Piano di governo del territorio (Pgt) ad-hoc per le aree exFalck e Marelli a Sesto San Giovanni.
Con l’ex presidente della Provincia di Milano, coinvolte ventuno persone tra le quali il suo braccio destro, Giordano Vimercati. Penati, attualmente consigliere regionale, si è presentato martedì al Palazzo della Regione dicendo «Io sono qui» e facendo quindi capire di non volere al momento dimettersi dalla carica. Passo indietro chiesto tra l’altro anche dal suo ex partito il Pd.
Penati dal canto suo ha invece avanzato la richiesta di essere procesato immediatamente: «Ho chiesto io di andare a processo immediato, è un atto che mi è dovuto. Sono da tanto tempo in politica per non sapere che di fronte a vicende come queste si innesca una fase di polemica politica fra i partiti e dentro i partiti. La capisco e non l’ho sottovalutata: mi sono già dimesso da vicepresidente del Consiglio e dagli incarichi nel Pd. Però – continua l’ex sindaco di Sesto San Giovanni – c’é una questione di sostanza: tutta questa polemica non può coprire il fatto che c’é urgenza di sapere se la accuse sono vere».
E ha concluso: «Sono una persona perbene, non ho conti all’estero e non mi sono arricchito con la politica: altri fuggono, io voglio il processo rapidamente, sono tutte accusa false»