Esodati, i gruppi di confrontoper prevenire situazioni peggiori

Presentato dalla Cgil di Monza il progetto innovativo della zona che mira a costituire gruppi di confronto tra chi è rimasto senza pensione e senza lavoro nonostante gli accordi. L'obiettivo è di prevenire situazioni peggiori e alleviare la complessità psicologica del problema.
Esodati, i gruppi di confrontoper prevenire situazioni peggiori

Monza Gruppi di confronto e di mutualità tra esodati con il supporto di professionisti per «prevenire situazioni ancora peggiori e alleviare la la complessità psicologica dei problemi» per dirla con le parole di Gianluca Gabbrielli, psicologo, che con la psicoterapeuta Manuela Suriano e la supervisione del professor Luigi Ferrari, docente di Psicologia alla Bicocca di Milano, ha presentato il progetto della Cgil di Monza e Brianza a favore di chi è rimasto senza lavoro e senza pensione nonostante gli accordi presi prima di uscire dall’attività. La stessa Cgil ha affermato che saranno quattromila i brianzoli in questa condizione. Un numero altissimo, i cui problemi sono stati affrontati dalla Cgil nel corso di un convegno svoltosi lunedì 4 febbraio 2013 alla presenza di 120 esodati, a testimonianza di come il tema sia particolarmente sentito. L’obiettivo è quello di costituire gruppi di confronto e mutualità tra persone nella medesima condizione. Tre le persone che hanno raccontato la loro esperienza, in molti casi particolarmente difficile e complessa. «Purtroppo – ha detto Ezio Cigna, dell’Inca Cgil – non siamo ancora in grado di dare alcuna certezza». «Quello che ha creato gli esodati – ha aggiunto il professor Ferrari – è un provvedimento che non doveva esserci: non si può invocare la crisi per passare sopra alla situazione di migliaia di famiglie». «Qui serve – ha concluso il segretario della Cgil, Maurizio Laini – un intervento politico che ripristini il diritto. La primissima cosa che deve fare il nuovo governo, è quella di risolvere in via definitiva il problema degli esodati».