Lo show sta tutto nell’attacco. Tim Cook sale sul palco dello Yerba Buena Centre di San Francisco e la platea gongola. Fin qui, tutto secondo programma. La novità se vogliamo sta nel fatto che l’ad della Apple questa volta ha lasciato a casa l’aria gelidina, quasi finnica, che lo contraddistingue.
Sulle labbra ha disegnato il sorriso dello stregato. “Oggi vi mostreremo della roba incredibile”. Applauso. Suspance. Introduzione: spara dati di rito e poi via, ecco l’iPhone 5. Che si chiama davvero così. E con la Apple si sa, nulla è scontato.
L’apparecchio delle meraviglie che potrebbe spingere in su dello 0,5% il pil degli USA è dunque fra noi. Sulle prime, va detto, l’effetto WOW muore via via che sale nella strozza: sembra uguale al 4S. Possibile? No, infatti. Il display è più grande. Ora i pollici sono saliti a 4 ma lo smartphone cannibale non per questo ingrassa. Anzi. È persino più sottile e leggero. Come dice subito il vicepresidente Phil Schiller “la fatica sta nel fare prodotti più piccoli e migliori, non più grossi”. “L’iPhone – rincara la dose – è lo smartphone più sottile al mondo”. Competitor, prendere nota.
La struttura del telefono è fatta poi interamente di alluminio e vetro e il retro ha un qualcosa di fumè che lo differenzia dall’ormai fratello minore 4S. Le novità, a questo punto, sono tutte tecniche, interne. Il chip A6 – doppia potenza rispetto all’A5 – e il wireless ultraveloce, ad esempio. Poi la compatibilità alle reti LTE (alias 4G, in Italia ancora lontana da venire) e una una protezione in cristallo di zaffiro per la fotocamera iSight (immagini ultra nitide, a quanto pare). Anche quella frontale è poi HD.
In più arriva una funzionalità di ultimo grido – Panorama – per creare facilmente scatti compositi. Panoramici, per l’appunto. Si prosegue con il software wideband audio per produrre una voce più naturale quando si sta al telefono. Infine giunge il momento di dire addio al connettore dock che debuttò sull’iPod quasi 10 anni fa. Al suo posto debutta il Lightning, più piccolo – 8 punti – e digitale. Praticamente come passare dalla scart all’HDMI. Il tutto sarà disponibile in Italia a partire dal 28 settembre.
L’altro punto forte della presentazione è il nuovo sistema operativo IOS 6. Qui compaiono le mappe Apple con posizionamento GPS e assistente vocale: di fatto un navigatore sempre in tasca. Per chi ha poi preso la residenza su Facebook ci sarà una maggiore integrazione con il popolare social network. Siri – che Apple aveva promesso in italiano entro l’anno – avrà poi più funzioni, come consigliare un buon ristorante, e lancerà le applicazioni. Molte cose insomma sono state azzeccate dai rumor della vigilia. Abbastanza una sorpresa invece il rinnovo della flotta degli iPod.
Detto questo, a colpire di più è l’assoluta rilassatezza della squadra della mela. “Apple non è mai stata forte come ora”, ha messo in chiaro Cook sciorinando dati su dati. L’iPad ha ora il 68% del mercato dei tablet, ed è anzi in aumento rispetto al 2011. “Ma se si guarda al traffico web, gli iPad contano per il 91%. Mi domando che combinino gli altri tablet! Forse sono stati dimenticati in un cassetto”. Ecco, Cook ora fa delle battute persino spiritose.
In Italia il nuovo iPhone sarà venduto da Tim e Vodafone dal 28 settembre.