Don Silvano, domani l’autopsiaLa morte resta ancora un mistero

Giussano, la morte di don Silvanoè stata accidentale

Giussano – L’unica cosa certa è che non c’è certezza. Proprio per questa ragione, la procura di Monza ha disposto ulteriori accertamenti. Sulla tragica fine di don Silvano Caccia, da settembre responsabile della neonata Comunità pastorale di San Paolo a Giussano (l’ingresso ufficiale lo scorso 25 gennaio, meno di due mesi fa), ancora nessuna svolta. Nessun elemento che ancora possa portare gli investigatori – l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Monza Alessandro Gentile è passata per competenza alla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Milano – a formulare un’ipotesi sulla morte del sacerdote, trovato senza vita, giovedì sera poco dopo le 20, nell’abitacolo della sua Fiat Punto avvolta dalle fiamme in un parcheggio in costruzione nei pressi di un autogrill lungo l’autostrada A4, tra Caponago e Cavenago Brianza, in direzione Milano. Per venerdì sono previsti ulteriori accertamenti sulla vettura, affidati a un perito nominato dalla Procura e agli uomini della Scientifica della Polizia di Milano. L’autopsia, all’ospedale “San Gerardo” di Monza, è invece fissata per domani: un esame a 360°, comprensivo di esami tossicologici.

Il funerale forse sabato – Fino a quando non si conosceranno i risultati degli esami, tecnici e autoptici, insomma, tutte le ipotesi rimangono aperte. Le cause della morte di don Silvano Caccia rimangono avvolte nel mistero. In città si aspetta l’arrivo della salma, forse mercoledì o giovedì. La camera ardente sarà allestita all’oratorio di San Giovanni Bosco, dove, per un giorno intero, venerdì, i giussanesi potranno recarsi in visita. Sabato mattina, a meno di cambiamenti, verrà celebrato il funerale con partenza dall’oratorio. Proclamato il lutto cittadino.

A Trento da mercoledì mattina – Ancora nebbia fitta, dunque, su quanto accaduto. Don Caccia era giunto a Trento mercoledì mattina. Aveva avvisato del suo arrivo solo martedì sera. Una permanenza di pochi giorni «per riposare un po’», aveva detto. A Giussano aveva avvisato che si sarebbe preso qualche giorno di riposo, senza specificare, però, dove si sarebbe recato. La congregazione di Gesù Sacerdote è anche un punto di riferimento per chi incontra lungo il percorso del sacerdozio difficoltà o smarrimenti. I padri venturini lo hanno accolto mercoledì e qui è rimasto fino a giovedì pomeriggio. Della sua assenza si sono accorti solo all’ora di cena, intorno alle 20. Inutili le telefonate sul cellulare: don Caccia risultava “non raggiungibile”. Era l’ora dell’incendio. Poco dopo sull’A4, stazione Brianza Nord, i vigili del fuoco di Vimercate e Monza hanno trovato il corpo del prete irriconoscibile, sdraiato sedile del guidatore.

Perché stava rientrando?
– Gli agenti della Polizia stradale di Seriate, allertata alle 20.09, insieme a una volante dei colleghi della Polizia stradale di Milano, quando sono arrivati sul posto hanno trovato l’auto già ridotta dalle fiamme a uno scheletro fumante. Sul corpo è stato ritrovato un borsello di pelle, dentro il quale c’erano, bruciacchiati, il passaporto e il portafoglio, contenente, a quanto è stato possibile apprendere, diverse banconote di grosso taglio. La decisione di rientrare in anticipo sulla data prevista potrebbe essere stata dettata dalla morte della madre di un altro sacerdote, caro amico di don Silvano, il parroco di Solaro don Giuseppe Reduzzi. A Trento, però, don Silvano ha lasciato i suoi effetti personali.

Abitudini al setaccio
– Ora si cerca di ricostruire gli ultimi momenti del religioso, le sue abitudini. Pare che don Caccia fosse solito fare rifornimento di gas alla sua Punto a Gpl proprio in quella stazione di servizio, così come fosse sua abitudini riposarsi ai primi cenni di fatica. Una fatica fisica dunque? A Trento aveva esternato, invece, «la sua fatica a entrare a pieno nel nuovo incarico, alla ricerca di inserirsi nell’ambiente della nuova realtà». Una fatica che a Giussano non era trapelata. I parrocchiani e i suoi collaboratori lo hanno sempre visto sereno, preso da tanti impegni certo, ma desideroso di assolverli tutti.

Famiglia sotto shock – La famiglia è sotto shock e ha nominato un avvocato, Mario Zanchetti di Milano, ordinario di Diritto penale all’Università di Castellanza e tra i legali della Curia, che, contattato, non aggiunge nulla «a quanto si legge sui giornali – queste le sue parole –. Solo dopo l’autopsia e le relazioni degli inquirenti si potrà cominciare a capire le cause dell’incidente. Al momento si può parlare solo d’incidente. Niente fa pensare ad altro». Domani alle 19, nella chiesa di Sant’Antonio a Milano, verrà celebrata in ricordo di don Silvano la messa di suffragio dell’Azione cattolica, di cui il parroco di Giussano è stato responsabile per tanti anni.
Federico Berni
Antonella Crippa
Federica Vernò