Desio – Desio e il suo grattacielo. In bella vista, ma incompleto. Uno scheletro che svetta sul panorama, ben visibile da tutti i punti della città. A Milano negli ultimi giorni è scoppiata la guerra tra le torri. La più alta è quella progettata da Cesar Pelli a Porta Nuova (230 metri compresa la guglia appena installata) o la nuova sede della Regione (161,3 metri)?. Il governatore Roberto Formigoni rivendica il primato del suo Pirellone Bis. Ma anche Desio nel suo piccolo potrebbe entrare nella competizione. La torre del Polo Tecnologico arriva a 94 metri d’altezza.
“Anche noi installeremo un’antenna e supereremo i 100 metri” dicono gli Addamiano, proprietari dell’area. “Oltre i 100 metri l’edificio acquista la definizione di grattacielo” afferma Matteo Addamiano, cogliendo la sfida. Un grattacielo non finito, però. Secondo i progetti iniziali, doveva essere pronto nel 2009. Il termine è poi slittato al mese marzo 2010. E’ passato un anno e mezzo abbondante. E tutto è fermo. “Siamo fiduciosi” dice Addamiano “ci sono in corso delle trattative. Abbiamo contatti con alcuni investitori interessati”.
La proprietà non si sbilancia. L’obiettivo è vendere. Almeno più della metà del grattacielo. Solo dopo aver concluso le trattative, potranno ripartire i lavori per concludere il progetto. Lo specificano i costruttori. “Con la crisi economica, tutto è cambiato. Prima si vende, poi si completano i progetti”. La crisi ha cambiato la prospettiva, insomma. Per questo il Gruppo Addamiano sta cercando di mettersi al passo con i tempi, per rispondere alle esigenze e alle aspettative del mercato.
“Stiamo rivedendo il progetto, pensato 5 anni fa – spiega Matteo Addamiano -. Gli interventi riguardano soprattutto gli impianti. Oggi, per esempio, esistono pannelli fotovoltaici all’avanguardia. Nel giro di poco tempo, hanno avuto un’evoluzione incredibile. Vogliamo abbattere sempre più i costi di gestione e l’impatto ambientale”. Rendere appetibile il prodotto, insomma, per attirare gli acquirenti. Sui possibili investitori interessati per ora c’è il massimo riserbo.
Tempo fa si era parlato anche dell’Arpa (Agenzia Regionale dell’Ambiente) o di altri enti pubblici che potrebbero trasferire la loro sede nel grattacielo. “Il terziario è la vocazione della torre” si limita a dire il proprietario dell’area. L’accordo tra comune e società Addamiano, approvato nel 2007 in consiglio comunale, con i voti dell’allora maggioranza di centrodestra, ha fissato un limite del 30% per gli spazi residenziali e del 20% per il commerciale. Il resto èdestinato al direzionale.
P.F.