Desio – Delitto Vivacqua: a quasi un anno dall’omicidio ancora nessun colpevole e il sostituto procuratore monzese Donata Costa ha intenzione si chiedere la proroga delle indagini. L’imprenditore siciliano fu freddato il 14 novembre del 2011 con sette colpi di pistola mentre era al lavoro nel suo ufficio. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Desio.
Proprio nell’ufficio dell’imprenditore è stata trovata in una casaforte la documentazione che ha permesso di avviare l’inchiesta «Carate nostra» che a luglio scorso ha portato la Guardia di Finanza di Monza ad arrestare sei persone tra le quali Maurizio Altobelli, dimissionario consigliere comunale, capogruppo del Pdl e presidente della commissione urbanistica di Carate.
Un’inchiesta sulle modifiche sospette del Pgt di Carate in cambio di tangenti per oltre un milione per trasformare da agricole a commerciali e residenziali cinque aree e un fabbricato, tra cui quella del centro commerciale ‘Bricoman’. Per Altobelli e i coimputati il pm Costa ha chiesto il giudizio immediato per corruzione in concorso.
Sempre a proposito di Vivacqua, i carabinieri del Ris di Parma hanno pronti i risultati della perizia per l’omicidio di Franca Lo Jacono, consuocera di Vivacqua, uccisa a coltellate nel box di casa a Desio, lo scorso giugno. I militari del Reparto Investigativo Scientifico avrebbero trovato tracce sul luogo del delitto di tutti gli indagati di rapina e omicidio volontario: Antonio Giarrana, ritenuto uno degli esecutori materiali del delitto insieme ad Antonino Radaelli. Tra i fermati anche Raffaele Petrullo, il ‘palo’. A Giarrana sarebbe arrivata una soffiata da Ravanusa, paese d’origine di Vivacqua, che la donna conservasse il «tesoretto» dell’imprenditore ucciso e avrebbe così convinto i due amici a partecipare all’agguato.