Vimercate – “Lui non c’entra con quella storia, anzi ha provato a farci restituire le nostre cose”. E’ stato scagionato dall’accusa di aver rapinato i telefonini ad alcuni ragazzi sul pullman della linea Monza Trezzo, il ventenne di Correzzana Emanuel Nicotera. A chiedere l’assoluzione, è stato lo stesso pubblico ministero Alessandro Pepè, dopo aver ascoltato martedì le deposizioni dei ragazzi che avevano subito la rapina. Diversa la sorte processuale degli altri due giovani, arrestati a marzo dopo le indagini condotte dai carabinieri di Vimercate e Bernareggio: Ruggiero Oscar Ditroia, 24 anni, residente a Ronco Briantino, nullafacente e con precedenti penali e Giuseppe Secchi,, residente a Olginate (in provincia di Lecco), ma domiciliato a Ronco.
I due, secondo quanto si apprende dalla procura di Monza, nei mesi scorsi hanno definito la loro posizione con la condanna ad un anno e mezzo ottenuta dopo il processo celebrato col rito abbreviato in udienza preliminare. Diverso il coinvolgimento di Nicotera nella vicenda, come hanno raccontato i giovani vimercatesi vittime della rapina. Tra loro, c’era anche Jeremy Fiumefreddo, già noto per aver partecipato in veste di “cantante e poeta” alle selezioni della celebre trasmissione X Factor, lasciando in due edizioni diverse un’impressione molto positiva nei giudici, ma senza riuscire ad accedere per un soffio alle finali.
Martedì, ha riferito i fatti ai giudici monzesi in veste di testimone. La voce calma, le parole misurate: “abbiamo preso l’autobus alla stazione di Monza, ero in compagnia di alcuni amici; alla fermata successiva, quella del Binario 7, sono saliti in tre; due si sono rivolti verso di noi, e hanno cominciato a prendersi gioco di una nostra amica; ci hanno chiesto i telefoni per fare delle chiamate”. Scesi in piazza Marconi, i due non restituiscono il maltolto. “Emanuel ha provato a convincerli, ha detto agli altri di restituirci le nostre cose; non ci è riuscito ma lo apprezzo per quello che ha fatto, lo dico onestamente”.
Dello stesso tenore i racconti degli amici di Jeremy Fiumefreddo. A quel punto, il processo era già finito. Il pm, che ha creduto alla genuinità delle testimonianze, che sono sembrate effettivamente sincere, ha rinunciato a proseguire nell’istruttoria, chiedendo di poter concludere chiedendo l’assoluzione dell’imputato. Richiesta alla quale naturalmente la difesa di Nicotera si è accodata. La banda era stata bloccata dai carabinieri nel mese di marzo, dopo una serie di segnalazioni di fatti analoghi ai danni di giovanissimi, che venivano presi di mira sui pullman della linea Monza-Trezzo. Dopo essersi atteggiati da duri, e magari aver fatto volare qualche schiaffo, puntavano essenzialmente ai cellulari, in molti smartphone di ultima generazione da centinaia di euro. Gli inquirenti, alla fine, avevano trovato elementi per sostenere l’accusa solo in relazione al fatto conclusosi alla fermata di piazza Marconi riferito dai ragazzi, uno dei quali ancora minorenne.
Federico Berni