Da sabato 5 i saldi in LombardiaSpenderemo 146 euro a testa

Partono ufficialmente domani i saldi invernali in Lombardia. Secondo una stima dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, complessivamente le famiglie lombarde spenderanno circa 430 milioni di euro per i saldi invernali.
Da sabato 5 i saldi in LombardiaSpenderemo 146 euro a testa

Monza – Partono ufficialmente domani i saldi invernali in Lombardia. Secondo una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, complessivamente le famiglie lombarde spenderanno circa 430 milioni di euro per i saldi invernali, in linea con lo scorso anno ma con un budget per acquirente che passa da 153 Euro dello scorso anno a 146 Euro per il 2013. Spendono di più gli adulti (con un budget di 169 euro destinati ai saldi ), di meno gli over 65 (109 Euro). Se per la crisi solo il 43% delle famiglie potrà approfittare delle occasioni (dato che sale al 58% per quelle con un reddito alto e scende al 26% per quelle a basso reddito), comunque, rispetto allo scorso gennaio, sale la percentuale di coloro che faranno acquisti durante i saldi: a gennaio 2012 era il 41%, sale oggi al 43%.

Così come cresce il numero di chi ha già acquistato prima dei saldi, magari approfittando degli sconti promozionali, passando dall’8% del 2011 al 16% di quest’anno. Rincorsa all’affare soprattutto a Monza dove si spende di più (157 Euro il budget ad acquirente, 153 a Varese, 148 a Bergamo e 139 a Brescia) e nelle piccole province 1 su 4 ha già comprato. È quanto emerge dalla indagine

“Le famiglie e le festività natalizie. Monza e Brianza e Lombardia. Dicembre 2012”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche e in collaborazione con DigiCamere. “Anche quest’anno – ha dichiarato Giuseppe Meregalli, Vicepresidente della Camera di commercio di Monza e Brianza- i saldi rappresentano per il comparto del commercio una boccata d’ossigeno, nell’attesa di provvedimenti strutturali per la crescita e la ripresa, che possano incrementare il reddito disponibile e quindi il potere d’acquisto delle famiglie.”