Da er Monnezza a Vittorio De SicaTutto il cinema passato in Brianza

C'è il commissario Monnezza di ''Delitto in formula uno'' e poi Frankenheimer, ''La cura del gorilla'' tratto da Sandrone Dazieri e Amedeo Nazari. E poi un piccolo Comune come Vedano al Lambro che grazie a De Sica ha vinto un premio Oscar. Una piccola storia del cinema in Brianza.
Da er Monnezza a Vittorio De SicaTutto il cinema passato in Brianza

Monza – Di film a Monza e dintorni se ne sono già occupati negli ultimi anni la giornalista Clementina Coppini, per la rivista Vivere, e il progetto Paesaggi itineranti (ha un sito omonimo ancora attivo). In città, oltre a “La notte”, si contano alcune scene di “Asso” con Adriano Celentano sempre nel parco e, all’autodromo, almeno “L’ultimo incontro” (1951) di Gianni Franciolini con Alida Valli e Amedeo Nazzari, “Gran Prix” (1966) di John Frankenheimer e “Delitto in Formula Uno” (1984) di Bruno Corbucci con Tomas Milian nei panni del commissario Monnezza. Nei paraggi ci sono molte location tra Vimercate e Oreno, usati da “Tutti gli uomini del deficiente di Paolo Costella” e “Svitati” di Ezio Greggio nel 1999, “Volevo solo dormirle addosso” di Eugenio Cappuccio nel 2004, “Natale a casa Deejay” di Lorenzo Bassano nello stesso anno, qualcosa di “La cura del gorilla” di Carlo Arturo Sigon nel 2006, tratto dai romanzi di Sandrone Dazieri con Claudio Bisio. Arcore ha fatto da scena nel 1973 a “Le cinque giornate” di Celentano. Bisogna tornare a Vimercate per una pellicola recente, fuori dall’ordinario, ma di successo sotto pelle: “Vedozero”, realizzato da Andrea Caccia con gli studenti di alcune scuole di Vimercate facendo riprendere a loro con i cellulari la vita privata, senza filtri, presentato nel 2010. Di rimando si torna ad Arcore per un altro film sperimentale dello stesso periodo, “Giallo a Milano” di Sergio Basso, dedicato alla comunità cinese in Lombardia, dove tra i protagonisti si trova la società di ginnastica Casati e una sua atleta. Documentaristico, in prevalenza, così come “Mi piace quello alto con le stampelle”, girato sempre da Caccia con la complicità di ematologia infantile di Monza. Brianza anche nei film del giovane regista lissonese Filippo Grilli. Per ritrovare grande cinema però bisogna tornare al secolo scorso, al 1970: quando Vittorio De Sica venne in Brianza, a villa Litta Bolognini, per girare gli interni del “Giardino dei Finzi Contini”. E sì, Vedano al Lambro, grazie a quel film, nel 1972 ha vinto un Oscar.