Cronaca di una mattina di festaIl Family day raccontato da dentro

Il pellegrino che si avvicina al grande evento. Antonello Salnvito, caposervizio del Cittadino, racconta in prima persona l'incontro dei ragazzi a San Siro con il Papa. Dal viaggio in metropolitana fino all'arrivo del Santo Padre Benedetto XVI.
Cronaca di una mattina di festaIl Family day raccontato da dentro

Ore 7.30. Su un metrò della linea rossa semideserto, passeggeri pochi, assonnati e quasi tutti stranieri, irrompono a una fermata giovani con le magliette del Family 2012. Sono i volontari che andranno lungo il percorso che porta allo stadio di San Siro per fare servizio di accoglienza dei pellegrini. Sorrisi e amicizia, con tanta voglia di fare.

Ore 9. Dalla fiera di Milanocity, via Gattamelata, quartiere generale dell’organizzazione del Family e dei media che seguono l’evento, parte il bus navetta diretto allo stadio. Sono 220 i giornalisti che si sono accreditati per il trasporto; alla fine se ne imbarcano 150, ma poi si scopre che altri sono andati coi mezzi propri direttamente sul posto. Comunque si riempiono tre pullman.

Ore 9.20. Si vedono lungo il percorso lunghe file di giovani, accompagnati da qualche adulto, dirette allo stadio. Indossano pettorine colorate: sette colori (blu, azzurro, giallo, arancione, verde, rosso e lilla) come sette sono le zone decanali di riferimento. Bianche invece quelle dei volontari che li indirizzano.

Ore 9.30. Sono allo stadio. Porta 8 è l’ingresso per la stampa. Dopo aver salito una scala di cemento, grigio tetro illuminata dal neon, l’orizzonte si spalanca su migliaia di ragazzi che già fanno chiasso. Per ora ancora disordinato. Quindi gli animatori fanno cantare e ballare al ritmo delle musiche che vanno per la maggiore negli oratori estivi. Il palco è semplice: cinque sedie importanti al centro, una è riservata al Papa, di fianco un po’ di sedie di servizio. Svetta una croce di ferro alta dieci metri, e sullo sfondo un gigantesco telo arcobaleno con la scritta “Prendi il largo”. Di fianco a me, con la pettorina gialla, ci sono ragazzi e mamme di cassina del Pecchi. Sono partiti alle 7 con quattro pullman, e sono davvero contenti di trovarsi qui.

Ore 10.45. L’atmosfera si scalda man mano che si avvicina l’ora dell’arrivo di Benedetto XVI, previsto alle 11.15. In realtà fino alle 11.20 non si vede movimento, finchè prende il microfono la presentatrice, Lorena Bianchetti, volto noto della tv, in un completo pantalone e giacchetta color azzurro. Quando entrano i vescovi (ce ne sono 300 in totale al family, qui molto meno) si capisce che ormai ci siamo. In realtà c’è tempo per leggere una commovente lettera di due genitori che hanno cresimato il loro figlio, malato grave, prima che morisse.

Ore 11.45, il Papa fa ingresso sull’auto speciale, bianca, con a fianco il cardinale Angelo Scola. E’ un tripudio di fazzoletti del Family e di grida festose d’accoglienza. Si comincia l’incontro con una preghiera; quindi il saluto al Santo Padre da parte del cardinale Scola, di don Samuele Marelli (direttore della Fom, Federazione oratori milanesi) e di un cresimando, Giovanni Castiglioni.

Ore 12.15. Coreografie con cento o duecento ragazzi, che pongono sul prato puzzle che, composti danno il disegno di una famiglia prima e del colonnato di San Pietro poi. Quindi c’è un dialogo costruito prima tra il vescovo Scola e dei ragazzi. Tutti i presenti possono seguire e rispondere alle invocazioni tramite un opuscolo distribuito nelle parrocchie tempo fa.

Ore 12.30 Altre coreografie, quelle che più danno il significato della mattinata. Il palco viene trasformato con teli in una barca; davanti si dispongono i ragazzi con ombrellini bianchi e blu, a significare i flutti del lago (di Tiberiade). Poi le reti, ampi striscioni bianchi collocati a incrocio da decine di ragazzi, e poi i pesci, stupendi: ragazzi con mantelline argentate che riflettono i raggi del sole compongono dei grandi e piccoli pesci catturati dalle reti. Segue la lettura del Vangelo: proprio quella della pesca miracolosa. I discepoli, stanchi e delusi da una notte di fatica inutile – non hanno preso nulla –incontrano Cristo che li invita a prendere il largo (prendere il largo è lo slogano che campeggia dietro il palco) di nuovo. Pietro obbedisce, “sulla sua parola”.

Ore 12.35. L’intervento del Papa. Tutto incentrato sul sacramento della Cresima, una confermazione dell’essere cristiani, e i sette doni dello spirito: sapienza, intelletto,consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. “Cari ragazzi, vi dico con forza –ha concluso il papa –tendete ad alti ideali, siate santi….La santità è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti”. Con la forza dello Spirito e la guida della Madonna. Un appello, quello di Benedetto XVI, a diventare grandi: nella costruzione di sé e del bene comune.

Ore 13.20 Altre coreografie con le bandiere di tutti paesi del mondo e un lancio finale di palloncini bianchi e gialli ha chiuso la mattinata.