Concorezzo – Centocinquanta famiglie sono appese ad un’unica scelta aziendale: esternalizzare il laboratorio dei prodotti Linkra. Sembra questa la scelta strategica lanciata dai vertici del gruppo Compel nella giornata di mercoledì 6 marzo, durante il tavolo di confronto aperto con i rappresentanti dei lavoratori. L’azienda oggi dà da lavorare a circa 560, se si contano anche gli stabilimenti produttivi di Agrate e di Cornate d’Adda: «I tagli sono stati confermati – ha detto Cristian Porrari dell’Rsu della Linkra – in totale ci sono circa 150 gli esuberi che l’azienda non ha intenzione di ritirare. Anzi da quello che abbiamo percepito nell’incontro di mercoledì potrebbero anche aumentare».
I vertici della società hanno detto che il laboratorio di Linkra, ovvero il reparto dedicato alla ricerca di nuovi prodotti, potrebbe essere ceduto all’esterno del perimetro aziendale «oppure potrebbe essere avviato verso una partnership con altre aziende». Secondo i rappresentanti delle maestranze questa situazione significa una cosa sola: «Che il progetto della costruzione di un marchio Linkra sta naufragando». La domanda allora è lecita: il problema sta all’interno dello stesso reparto di ricerca e sviluppo, che non è stato in grado di creare prodotti vincenti sul mercato, oppure la colpa è da ricercarsi nel mercato, che pare monopolizzato da prodotti a basso costo e di buona qualità?
Lo stesso Porrari ha provato a rispondere così al quesito: «Crediamo che ci siano stati pochi investimenti sul reparto di ricerca e sviluppo: andava foraggiato di più. Non solo, anche la parte commerciale doveva essere seguita meglio. Avere solo due addetti alle vendite, che si devono occupare di commesse in tutto il mondo è un indice di quanto si punti sulla creazione di un marchio Linkra autonomo da quello che è il mondo Alcatel». Infatti l’intero gruppo Compel lavora nel settore delle radiotrasmissioni militari e civili soprattutto per conto del colosso multinazionale dell’elettronica francese.
Lorenzo Merignati