“Perfetta congiunzione tra spirito e materia”. Presuntuoso, esagerato, al limite dell’arroganza. Però d’altronde nel Medioevo erano un po’ tutti così. Sì, perché Rubedo è una parola di derivazione medievale oltre che essere il raffinato e pomposo nome del nuovo metallo, partorito da una delle case di gioielli più famose al mondo: Tiffany&Co.
Questa volta gli orafi della 5th Avenue hanno superato tutti senza scendere a compromessi con nessuno. Niente oro, niente argento, niente rame. Li prendi tutti e tre, li mescoli, trovi la giusta commistione ed ecco il Rubedo. Il nuovo metallo è luminoso come l’oro, malleabile come l’argento e sfumato come il rame: un ben riuscito pout-pourry. Questa nuova lega è rosa, vero simbolo della femminilità e dell’eleganza (anche se qualcuno avrebbe da ridire) e l’unica versa difficoltà a crearla è stata quella di calcolare le esatte proporzioni tra i tre metalli mescolati per raggiungere i tre obiettivi fondamentali di luminosità, resistenza alla portabilità e colore (e non sole, cuore e amore come la cara Valeria Rossi nel lontano 2001). Ma i giochi sono ancora tutti aperti: il Rubedo non ha ancora brevetto e Tiffany&Co sfida tutti i piccoli chimici che ci sono nascosti nel cuore delle persone a riprodurlo meglio. En guard.
Il Rubedo, sia il metallo che la collezione stessa, hanno tenuto impegnati i mastri gioiellieri per quasi tre anni fino al suo lancio questo mese, marzo 2012. La 1837 Rubedo, a metà tra la storia e la chimica, è la collezione lanciata quest’anno per festeggiare il 175esimo anniversario della maison ed è composta di anelli, bracciali e collane come nel migliore stile Tiffany&Co. E indiscrezioni del settore dicono che solo ed esclusivamente per il 2012 (e ovviamente solo su richiesta/raccomandazione) sarà possibile acquistare un gioiello della suddetta collezione con incisa la firma originale dello storico fondatore, Charles Lewis.
Prima di lanciarsi nell’online store, resta solo una domanda. Ma perché impelagarsi nel creare il Rubedo, quando esisteva già il gettonatissimo oro rosa? Bè, i prodotti in rubedo costeranno meno di quelli in oro. Ma di più di quelli in argento. Il dubbio, quindi, resta.
Francesca Lanzani