Cocaina nascosta nella stampanteArrestato odontoiatra di Seveso

Nella stampante di casa custodiva sette grammi di cocaina invece delle classiche cartucce. É la doppia identità di un insospettabile, V.M., 31 anni, incensurato, odontoiatra residente al quartiere Meredo a Seveso, arrestato dai carabinieri di Seregno.
Blitz dei carabinieri di SeregnoArrestato spacciatore marocchino

Seregno/Seveso – Nella stampante di casa custodiva gelosamente ben sette grammi di preziosissima polvere bianca invece delle classiche cartucce. É la doppia identità di un insospettabile, V.M., 31 anni, incensurato, odontoiatra residente al quartiere Meredo a Seveso, arrestato dai carabinieri di Seregno in via Padre Agostino Molteni al Lazzaretto non lontano dall’oratorio.

I militari della stazione di piazza Prealpi erano sulle sue tracce da mesi, certi che dietro quegli strani movimenti sino a notte fonda si nascondeva qualcosa di poco pulito. In settimana si è consumato l’ultimo pedinamento, che ha consentito d’incastrare l’odontoiatra spacciatore. I carabinieri hanno atteso che scendesse da un condominio, dopo aver rifornito l’ultimo cliente, che salisse sulla sua Nissan Micra di colore nero e quindi sono usciti allo scoperto.

I controlli sono proseguiti anche nella sua abitazione e qui, nel perlustrare palmo a palmo la camera da letto, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto sette grammi di cocaina già suddivisi in nove dosi pronte per essere smerciate, il valore commerciale si aggira attorno ai duemila euro. La sostanza stupefacente è stata scoperta dai carabinieri in un nascondiglio piuttosto ingegnoso: per evitare di attrarre l’attenzione, l’odontoiatra l’aveva schiacciata nella stampante del suo computer, certo che nessuno l’avrebbe trovata.

I militari invece hanno pazientato a lungo e dopo aver smontato pezzo per pezzo, hanno raggiunto l’obiettivo recuperando tutta la merce e mettendola sotto sequestro. Il trentunenne alla fine è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio.

Processato il giorno seguente davanti a un giudice del tribunale di Desio, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione. La pena è stata sospesa, perché è incensurato, e quindi di fatto è libero, anche se la sua fedina penale ormai non è più candida e ora è nel mirino delle forze dell’ordine. Il giudice l’ha inoltre condannato al pagamento di tremila euro in contanti, una contravvenzione molto salata che ha dovuto liquidare immediatamente.
Cri.Marz.